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Mancano due settimane all’arrivo di Papa Francesco a Cagliari. La visita era stata annunciata a sorpresa dal Santo Padre in occasione della visita “ad limina” dei vescovi sardi lo scorso maggio in piazza San Pietro. E ormai è davvero tutto pronto per l’accoglienza del pontefice. La commissione organizzativa dell’evento, presieduta da monsignor Franco Puddu, Vicario episcopale per la programmazione pastorale diocesana e per il coordinamento degli uffici pastorali diocesani, ha predisposto, d’accordo, con le autorità vaticane, il programma, che prevede, grosso modo, tutti gli appuntamenti che hanno caratterizzato la visita di Papa Benedetto XVI di cinque anni fa.
Si comincia con i lavoratori. Il Papa ha infatti espresso il desiderio di incontrarli. E così, nel largo Carlo Felice, dalle 8.45 alle 9.15, il Santo Padre parlerà a loro e sentirà i loro interventi. Quasi scontati, ovviamente, i riferimenti che saranno fatti alla grave crisi economica che attanaglia non solo il Sulcis, ma tutta la Sardegna.
Il Papa poi si trasferirà nel Santuario della Madonna di Bonaria per la Santa Messa. Ad attenderlo, fin dalle prime luci dell’alba, ci saranno fedeli provenienti da tutte le parrocchie della Sardegna. Sono in arrivo a Cagliari pullman provenienti dai diversi angoli dell’isola. E per l’occasione anche le aziende pubbliche di trasporto potenzieranno i collegamenti verso Cagliari. Prevista anche la partecipazione dei bambini e dei giovani, per i quali sono stati allestiti degli spazi appositi dal quale seguire la Santa Messa, che terminerà, come di consueto, con la recita dell’Angelus. Proprio in questi giorni sono consegnati direttamente ai parroci i pass per assistere alla celebrazione liturgica, che si svolge, quasi come una tradizione, dove i predecessori di Papa Francesco hanno voluto presiedere la Santa Messa nel sagrato. Non a caso lo spiazzo ai piedi della scalinata di Bonaria è stato ribattezzato, in occasione della visita di Giovanni Paolo II, il “piazzale dei Centomila”. Verosimile che questa volta i fedeli che assieperanno il piazzale siano più di centomila, sebbene non siano ancora ufficiali stime dei partecipanti alla Santa Messa.
Il Papa pranzerà al Pontificio Seminario Regionale di via monsignor Parraguez. Per poi proseguire la serie di appuntamenti con la visita in Cattedrale. Dove ad attenderlo ci saranno, come recita una nota della commissione organizzativa, «i poveri e i volontari della Caritas (mensa, ambulatorio e dormitorio)». Ma anche i rappresentanti «della Comunità terapeutica dell’Aquilone, del Volontariato Vincenziano e del dormitorio Hozanam, del progetto “Donne al traguardo”, delle Suore di Madre Teresa di Calcutta, una piccola famiglia Rom, i senza fissa dimora».
Terminato questo appuntamento, Papa Francesco andrà nella sede della Facoltà Teologica. Sempre una nota della commissione organizzativa precisa il senso di questo incontro. «In primo luogo, il prezioso servizio dell’insegnamento e della ricerca teologica in Sardegna, offerto da tantissimo tempo, con dedizione e generosità, dalla Compagnia di Gesù. Papa Francesco incontrerà i suoi confratelli gesuiti, esprimendo il ringraziamento di tutta la Chiesa per la delicata e incomparabile opera educativa nella formazione del clero, nell’ evangelizzazione e nella promozione della cultura. All’incontro con il Papa parteciperanno non solo docenti e rappresentanze degli studenti della Facoltà Teologica e degli Istituto Superiori di Scienze Religiose annessi, ma anche i Rettori e le rappresentanze dei docenti e degli studenti delle Università statali di Cagliari e di Sassari».
La chiusura della giornata è affidata, come già era stato per Papa Benedetto XVI, ai giovani, che nel largo Carlo Felice alle 17, accoglieranno, sicuramente con grande entusiasmo, il Santo Padre. Si chiuderà così una giornata che in molti, così come è stato per la visita degli altri pontefici, ricorderanno e porteranno nel loro cuore.