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Oristano – Via tende e gazebo dei manifestanti, sotto il sole cocente, in pieno pomeriggio, è stata imposta la rimozione delle coperture removibili del presidio permanente: “Guardate cosa stanno facendo ai sardi che protestano pacificamente contro la speculazione energetica”.
“È così che lo Stato italiano aiuta la Sardegna e i sardi” è il commento di una delle tante persone che, da giorni, sosta giorno e notte lungo la strada che accompagnerà i tir, con a bordo le pale eoliche, nei territori assegnati. Una protesta pacifica che ha avuto momenti di alta tensione durante le due notti precedenti: la polizia ha scortato i pesanti e lunghi mezzi che, nel cuore della notte, hanno abbandonato il porto. Almeno uno di questi è giunto tra Villacidro e Sanluri, le autorità rassicurano che si tratta di impianti che andranno a potenziare quelli già esistenti, non a inaugurare un nuovo sito eolico, uno dei tanti, ora in standby, per la moratoria di 18 mesi emessa dalla Regione.
Intanto, nel calor soffocante dell’estate bollente, e non solo per le alte temperature climatiche registrate, si sgomberano i ripari di chi tenta di opporsi ai giganti del vento, quelli che, anche contro tutti, pian piano, marciano verso l’entroterra sarda.