Oristano, pesca illegale nell’area marina protetta: trovate 60 nasse per catturare gronghi e polpi

Il ritrovamento nell’area marina protetta del Sinis – Isola di Mal di Ventre tra la spiaggia di Capo San Marco e la Torre Vecchia: gli animali catturati, alcuni molto piccoli, sono stati liberati in mare


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Sessanta nasse per la pesca illegale. Il Corpo Forestale, in lotta per contrastare il fenomeno della pesca abusiva. La settimana scorsa, nel corso di particolari servizi volti alla prevenzione e repressione delle violazioni nell’Area Marina Protetta del Sinis – Isola di Mal di Ventre, il personale Forestale della Base Navale di Oristano ha rinvenuto 60 nasse, nello specchio d’acqua tra la spiaggia di Capo San Marco e la Torre Vecchia di San Marco.

Gli agenti hanno proceduto prontamente a salpare e ad aprire le nasse, all’interno delle quali c’erano diversi granchi che servivano da esca e pesci di diverse specie, tra cui gronghi e polpi, alcuni molto piccoli, immediatamente liberati in mare.

Le nasse sono state sottoposte a sequestro penale che è stato successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

Il fenomeno della pesca illegale si manifesta in tutta la sua gravità per le pesanti ripercussioni sull’ambiente e per l’equilibrio dell’ecosistema in tutto il mare territoriale e ancor più nelle aree protette.

Il Corpo Forestale è sempre impegnato in prima linea, con un grande impiego di risorse umane e strumentali, per contribuire ad arginare tale criticità.

Si confida nel senso civico dei cittadini che possono segnalare al numero verde 1515 le situazioni ritenute illecite nonché qualsiasi elemento utile per individuare i trasgressori.