Operaio morto a Villacidro, il dolore dei colleghi: “Amava troppo la famiglia, Ignazio non si è ucciso”

“Non possiamo permettere che Ignazio venga ucciso una seconda volta”, hanno dichiarato in un volantino, “qualcuno che non lo conosceva si è permesso di dire che Ignazio si è tolto la vita. “Voleva vivere e vedere crescere sua figli, mai avrebbe dato un dolore così grande a chi lo ha amato”.


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“Non si è ucciso. Amava troppo la sua famiglia”. Tutti i lavoratori della Villaservice ieri si sono riuniti in assemblea  Villacidro. L’obiettivo era quello di esprimere il loro dolore e la loro rabbia per quanto accaduto ieri: la morte di Ignazio Sessini, operaio trovato morto nella macchina tritarifiuti. “Non possiamo permettere che Ignazio venga ucciso una seconda volta”, hanno dichiarato in un volantino diffuso nella serata di ieri, “qualcuno che non conosce Ignazio si è permesso di dire che Ignazio si è tolto la vita. Ignazio era una persona speciale, sempre attento, amante del suo lavoro, della sua famiglia, dell’adorata figlia e l’amata moglie.
Voleva vivere e vedere crescere sua figli, mai avrebbe dato un dolore così grande a chi lo ha amato. Non permetteremo a nessuno di gettare un’ombra sulla vita di Ignazio e ci attiveremo in tutte le sedi per proteggerlo”.

Il comunicato parla di un clima di paura e terrore che “negli ultimi mesi ha pervaso la nostra attività lavorativa, impedendoci di lavorare tranquilli in un ambiente sereno e di dialogo proficuo anche per l’azienda”. I lavoratori tutti si riservano di indire altre iniziative nei prossimi giorni.


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