Oncologico, parlano i parcheggiatori: “Minacce e ricatti? Tutto falso, vogliamo sopravvivere”

Più di un lettore di Cagliari Online denuncia “insulti e vessazioni da parte degli extracomunitari nei parcheggi dell’ospedale Oncologico”. Ma loro replicano: “Siamo tranquilli, cerchiamo solo di guadagnare qualcosa”

Foto e video? “No, no”. I cinque ragazzi stranieri si muovono e macinano molti chilometri ogni giorno nella strada esterna all’Oncologico. I borsoni con dentro fazzoletti, accendini e calze sono poggiati ai bordi del marciapiede. Voglia di parlare sì, ma a microfoni e obbiettivi spenti. Il tema, ormai da tanti anni, è caldo: i racconti di tanti parenti di pazienti, ma anche degli stessi ospiti di uno degli ospedali di viale Jenner, sembrano fatti con lo stampino. “Ci importunano e ci minacciano, soprattutto se non compriamo qualcosa”. Loro, i parcheggiatori abusivi, invece, danno un’altra versione: nessuna minaccia, le braccia le alzano solo per indicare un parcheggio libero.
“Noi siamo tranquilli, non aggrediamo nessuno. Sono a Cagliari da nove anni, è la mia casa come lo è il Senegal”, racconta uno di loro. Affianco, un suo “collega” controlla una busta di plastica con dentro un po’ di pane, poi prende coraggio e parla anche lui. “Sono di Matam, molti cagliaritani sono gentili, io sono sempre gentile e buono. Non urlo mai, se non mi danno soldi cerco di vendere al prossimo”.