Oncologico, l’odissea di Elvio: “Intera giornata per viste e prelievi”

Il racconto-denuncia di Elvio Cabiddu su facebook: “C’è da uscire fuori di testa, un’intera giornata trascorsa in ospedale, occorre sensibilizzare l’assessore regionale e il ministro della Sanità”


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L’odissea in ospedale raccontata dal cagliaritano, Elvio Cabiddu, il quale (in un post pubblico si Facebook), denuncia la sua vicenda: «Mi sono recato all’ospedale oncologico Businco di Cagliari – scrive Cabiddu – per eseguire prelievi, visite e terapia. Questo esattamente l’8/06/16, giornata sicuramente da dimenticare. Arrivo alle 7:30, acquisto biglietto accettazione, numero 1051, persone in coda 42, cioè 93 pazienti prima di me. Ore 08:45 arriva il mio turno, ufficio accettazione per il disbrigo pratiche solo 3 infermieri. Sala prelievi, una infermiera e 2 tirocinanti. Terminato prelievo ore 09:15. Visita ore 13:30, terminata poi la visita l’oncologa autorizza la preparazione della terapia, il preparato era pronto alle ore 14:15 ed ho atteso per l’infusione 2h e 15min in sala d’attesa che ha solo il nome, di spazi e sanitario non ha nulla di regolare e legale. Siamo trattati come se fossimo un numero, animali poggiati in uno spazio di circa 10-15m2x7-8m2 costretti a respirare aria viziata provocata da noi stessi purtroppo, riciclo aria inesistente. Non è possibile aprire finestre perché a molti malati le correnti muovevano malessere, per cui chi aveva la possibilità di avere un po di energia in più di qualche altro doveva stare in corridoio in piedi, oppure, obbligati a cercarsi nel cortile e respirare aria pulita. Dalle ore 13.30 aspettavo la chiamata l’inizio infusione e sapendo che il medicinale era pronto dalle ore 14.15 chiedevo come mai ci volesse tanto affinché mi chiamassero per eseguire l’infusione, il personale e cioè 2 infermieri di turno serale mi rispondevano che le poltrone e pompe erano tutte occupate e che loro erano solamente in due e dovevano correre per le due corsie per accudire tutti i pazienti, qualora le pompe si fossero bloccate. A quel punto dopo aver avuto risposta del disservizio a noi causato, noi pazienti in attesa esternavamo tutto il nostro malessere contro questa mala sanità (in Sardegna specialmente) al nuovo accentramento degli ospedali oncologico Businco-Brotzu senza nessuna ripartizione del personale, locali e macchinari. Inizi infusione alle ore 16.25 terminato ore 18.45 per poi affrontare il viaggio di rientro a casa, Carbonia alle ore 19.45. Conclusioni?? C’è da uscire fuori di testa tra un po dovrò curare anche la mia sanità mentale! Condividete il più possibile per sensibilizzare assessore regionale (Sardegna) e ministro della Sanità».


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