Ogliastra, dati allarmanti dell’Istat: 20.000 persone senza lavoro

Nel corso del 2015 sono 20mila tra disoccupati e inattivi sua una popolazione di 57mila abitanti. Confindustria: “Dati allarmanti, occorre intervenire con politiche a sostegno dell’Ogliastra”


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Sono 700 le persone in Ogliastra che nel corso del 2015 hanno perso il lavoro, secondo il rapporto congiunturale sul mercato del lavoro 2015 elaborato dal Servizio Statistiche regionale su dati Istat. L’andamento del mercato del lavoro in Ogliastra nel 2015 è negativo e quasi tutti gli indicatori sono in flessione. Si passa  da 18.700 a 18.000 occupati con un calo del 3,8 per cento. Il dato più preoccupante riguarda gli inattivi, coloro che non hanno lavoro e neppure lo cercano, aumentati di 900 unità (un balzo del 5,6 per cento) fino a raggiungere nel corso del 2015 quota 16.600, quasi un terzo della popolazione pari a 57mila residenti.

Considerando i 3.500 che hanno perso il lavoro e lo cercano, in Ogliastra ci sono 20mila tra disoccupati e inattivi. Certo, le statistiche segnano un calo del tasso di disoccupazione dal 16,9 per cento del 2014 al 16,2 per cento del 2015, che però non è così significativo se  si consideraun tasso di inattività che – come descritto prima – è in aumento ed tra i più alti della Sardegna (44,2 per cento, inferiore solo al Sulcis dove risulta del 45,7 per cento). Dando uno sguardo all’andamento dell’occupazione nei vari settori produttivi, restano stabili gli occupati dell’agricoltura e dell’industria dove il calo del 34 per cento nell’edilizia viene compensato dall’aumento degli occupati nel settore manifatturiero. Perdono occupati il comparto del commercio, turismo e servizi, dove si è passati da 4.900 del 2014 al 4.300 del 2015.

Questi numeri sono un campanello d’allarme dello stato di malessere dell’intero territorio ogliastrino e segnalano una Sardegna a due o persino a tre velocità con territori forti che corrono verso la ripresa e altre aree dell’isola che restano indietro. Secondo Confinudstria Sardegna Centrale questi numeri occorre intervenire con adeguate politiche a sostegno dell’Ogliastra. Bisogna prendere in mano la situazione e risolvere nei fatti i tanti problemi pendenti da anni in Ogliastra. Quali sono le proposte? 1) Dare subito il via alle opere infrastrutturali già finanziate da anni e mai avviate. Gli interventi sul fronte delle infrastrutture e dei trasporti sono fondamentali e strategici per far ripartire l’Ogliastra ed è gravissimo che dopo anni di annunci non si sia dato ancora il via ai lavori. Anzi la situazione continua a peggiorare, con il porto di Arbatax che cade a pezzi e resta senza asset strategici, pensiamo al caso recente della perdita della gru. Come può ripartire l’occupazione in queste condizioni? 2) Occorre salvaguardare la presenza sul territorio di enti e uffici pubblici, in particolare l’ospedale e il Tribunale. 3) È fondamentale avviaremisure specifiche per sostenere le attività produttive e favorire gli investimenti, a partire dai comparti trainanti del metalmeccanico e della nautica nell’area industriale di Tortolì e dell’agroalimentare e delturismo, così come da noi proposto nel Progetto di rilancio dell’Ogliastra. Sono questi i settori chiave da sostenere e consolidare, così da creare le condizioni per nuovi investimenti e nuova occupazione.

 

 

 
 
 


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