Nuraxinieddu, suor Maria Gesuina alla vigilia dei suoi 99 anni

Il personaggio del giorno di oggi di Cagliari Online.it, suor Maria Gesuina, descritta dal nipote Giuliano Marongiu: “I suoi racconti sono sempre un’emozione, gli incontri con Padre Pio nel monastero, una sorta di reliquia preziosa di autentica fede religiosa”


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Il personaggio del giorno di oggi di Cagliari Online. Suor Maria Gesuina, alla vigilia dei suoi 99 anni, descritta dal nipote, Giuliano Marongiu: “La mia zia suora e l’incontro con Padre Pio – scrive nella sua fan page – tra pochi giorni sarà il suo compleanno: il novantanovesimo, non spesso, purtroppo, il cuore mi ha portato in quel luogo pieno di luce dove lei vive: la Casa delle suore del Sacro Costato di Nuraxinieddu. Il lavoro ha il sopravvento e il tempo è sempre poco. Suor Maria Gesuina, sorella di mio padre, per noi è sempre stata “zia Peppina”. Ogni volta che siamo stati insieme, però, abbiamo sempre parlato tanto. Recentemente le ho mostrato una cartolina, di 50 anni fa, che lei aveva spedito a mia nonna da San Giovanni Rotondo con il ritratto di Padre Pio. Ha ricordato l’esatto istante in cui, nel 1964, l’aveva scritta per trasferire la sua vicinanza alla madre lontana. Mi ha raccontato dei suoi molteplici incontri con Padre Pio, che si affacciava sempre da una piccola finestra del monastero che lo ospitava per salutarla, e anche delle tante volte in cui gli aveva chiesto una benedizione puntualmente ricevuta.

I RICORDI. “Si vedeva che era un uomo buono”, ha sussurrato con la voce soffusa. Una calda fede e lo spirito di sacrificio profondo hanno accompagnato la sua esistenza. Riannoda i pensieri con lucida puntualità e un italiano rispettoso. Quando le ho detto che fra un anno festeggeremo il suo centesimo compleanno, ha reagito con un sussulto di preoccupazione: “No, per carità! Ho vissuto già tanto perché il disegno del Signore ha voluto così. Se penso a quanto sono stati terribili gli anni in cui ero bambina, mi vengono i brividi. Ne abbiamo superate tante e tutto sommato in buona salute, ma può bastare così”. Mi protegge con parole di premura: “Non ti strapazzare, e stai attento ai pericoli, alla droga, agli incidenti stradali…”. Quando, poco prima di andarmene, le ho detto: “zia facciamo un selfie per ricordo?”, lei si è abbandonata all’obiettivo con divertito stupore. Ci siamo lasciati con una promessa che manterremo: respirare per un giorno intero a Ovodda, dove desidera tornare. … e sarà un giorno bellissimo!


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