Nuovo supermercato a Selargius, commercianti furiosi e il sindaco allarga le braccia: “Non posso farci nulla”

Il progetto del nuovo discount vicino a piazza Maria Vergine è realtà, corsie e carrelli in arrivo. I negozianti della zona sulle barricate, “decine di posti di lavoro in bilico”, il sindaco Concu: “Comprendo la preoccupazione, sarà una media struttura di vendita: le regole superano i pareri politici”


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Selargius, il nuovo discount preoccupa i commercianti di via Gallus. Il sindaco Gigi Concu: “Non ho il potere né la facoltà di inserirmi in un iter che non è di competenza dell’organo politico”. Tanta rabbia e preoccupazione per il futuro: questi sono i sentimenti dei 10 soci della cooperativa “Ama la Spesa”, ex dipendenti che, in 5 giorni, 5 anni fa, sono stati licenziati e hanno deciso di rilevare i market dove lavorano situati in via Trieste e via Gallus. Da qualche tempo hanno avuto la certezza che di fronte al loro market in via Gallus sorgerà un nuovo discount che, inevitabilmente, potrebbe far diminuire le vendite dei piccoli commercianti e causarne la chiusura. Sulla questione interviene il sindaco Gigi Concu che a Casteddu Online spiega: “Comprendiamo chiaramente la preoccupazione delle piccole realtà locali, ma è doveroso precisare che trattandosi di una media struttura di vendita le regole che stabiliscono l’insediamento in un territorio prescindono dal parere politico. Pertanto, io, come sindaco, non ho il potere né la facoltà di inserirmi in un iter che non è di competenza dell’organo politico. Come amministrazione abbiamo sempre cercato, con tutti gli strumenti a disposizione, di essere vicino ai nostri commercianti, di qualsiasi natura essi fossero, convinti che costituiscano una risorsa e una ricchezza importante per la nostra comunità, continueremo a farlo, con tutte le nostre forze”.
Massima solidarietà, insomma, da parte del primo cittadino nei confronti dei commercianti.
La storia dei soci della cooperativa “Ama la Spesa” ha inizio 5 anni fa quando due market chiudono pressoché da un giorno all’altro e 10 dei 26 dipendenti decidono di costituire una cooperativa per rilevare le attività. Seguono anni difficili, onerosi investimenti effettuati senza percepire, per molti mesi, nemmeno un centesimo. Tante ore trascorse tra gli scaffali e i banconi dei market con la speranza di salvare il posto di lavoro. Alla fine ce l’hanno fatta ma ora la “brutta” sorpresa che potrebbe vanificare gli sforzi fatti sinora: in gioco c’è la sorte di 14 famiglie, quelle dei 10 soci della cooperativa e di 4 dipendenti.


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