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La città è pronta a farsi carico di altri poveri disperati? Migranti sì, migranti no, quando e come accoglierli, ospitarli, aiutarli. Concretamente. Cagliari si interroga mediaticamente, anche tra le rispettive forze politiche, mentre le Istituzioni locali (Prefettura, Comune, Croce Rossa e l’intera macchina dell’accoglienza), sono al lavoro per garantire con fluidità le operazioni di sbarco, identificazione e accoglienza: “Sbarcheranno a Cagliari altri 850 clandestini – evidenzia il consigliere di Forza Italia, Stefano Schirru – di chi si tratta non si sa se non dopo l’identificazione che dovrebbe avvenire al momento dello sbarco. Tra loro potrebbero esserci dei richiedenti asilo che scappano da qualche guerra, dei sognatori in cerca di un futuro migliore, padri di famiglia convinti di poter mandare del denaro ai loro familiari ma anche dei “poco di buono” invitati dai loro governi all’espatrio grazie a qualche norma “svuota carceri”.
DISPERAZIONE. “A quest’ultima categoria – prosegue Schirru – appartengono gli individui arrestati la settimana scorsa in città con l’accusa di furto, molestie, resistenza a pubblico ufficiale. Questo perché non sappiamo chi stiamo accogliendo . Non è dato sapere. L’Europa mette a disposizione le navi che captano le carrette del mare a poche miglia dalla costa africana e,anziché riportarli in terra loro, impone all’Italia, e in particolare modo alla Sardegna e alla Sicilia, logisticamente più vicine, di avviare le procedure di accoglienza. Più volte è stata evidenziata l’incapacità del nostro territorio di accogliere altri clandestini. Sia perché le strutture disponibili sono ormai al collasso sia perché siamo incapaci di offrire un futuro alternativo a queste persone se non permettergli di bivaccare nelle nostre piazze, di presidiare angoli di strada in cerca di qualche spicciolo e talvolta di delinquere. È vero che il Comune di Cagliari poco può fare per arginare il fenomeno – avverte il consigliere comunale degli azzurri – ma credo anche che non esista in una città questione alcuna che non riguardi il suo primo cittadino. È opportuno chiedere un intervento urgente al Ministro per porre fine agli sbarchi nei nostri territori. In un momento come questo, in cui la politica non riesce a dare risposte ai suoi cittadini, a coloro che non riescono ad arrivare alla fine del mese, coloro che cercano un posto di lavoro per potersi creare un futuro e che sperano un giorno di potersi fare una famiglia non possiamo subire passivamente le decisioni di chi anziché tutelarci ci affossa”.
“Si chiamano migranti, non clandestini – scrive replicando su FB, Davide Carta (PD), quando arriveranno qui saranno migranti. Non credo che tutti si rifiuteranno di farsi identificare. Chi avrà diritto all’asilo, almeno di sicuro. Attenzione a giocare con la vita delle persone, anche se vengono da molto lontano, non si gioca con la vita di nessuno”.
“Forse a Roma non hanno capito che non siamo in grado di gestire più questa emergenza – fa notare il consigliere regionale di FI, Edoardo Tocco – non ci sono né la strutture ne le garanzie di sicurezza sanitaria, non possono scaricarli come pacchi postali e poi lasciarli in custodia qui. Abbiamo problemi si convivenza, di incolumità pubblica, e poi – conclude Tocco – abbiamo il dovere sacrosanto di aiutare i nostri concittadini”.