Assessore Olla, ci racconti qualcosa del PUC di Pula..
Il PUC del Comune di Pula è costato a noi contribuenti una somma prossima ai 400.000 euro. Abbiamo atteso una pianificazione territoriale strategica per molti anni, tutti sappiamo che l’ultimo strumento urbanistico generale fu il P.d.F. del 1989, poi più niente. Abbiamo riposto nello sviluppo del nostro Paese grandi speranze: il porto turistico, nuovi alberghi, nuove zone di servizi, edilizia economica per i giovani, nuove zone artigianali per produzioni locali, nuove volumetrie residenziali compatibili con l’ambiente di pregio nel quale viviamo. Non abbiamo condiviso le scelte politiche di sviluppo, in particolare le concentrazioni volumetriche lontane dall’abitato- e lo abbiamo detto fin dai primi tempi della campagna elettorale e poi nel corso di questo primo anno della consiliatura . Non condividiamo l’approccio al tema della Casa.
Potrebbe farci un esempio?
Siamo del tutto insoddisfatti delle scelte in materia di Piani di edilizia economica e popolare, lasciati (nelle norme tecniche di attuazione) a mere “cessioni” dei lottizzanti. Le politiche della casa richiedono sforzi maggiori. Per avere spazi di social housing dobbiamo avviare una specifica progettazione, di cui abbiamo già tracciato le linee.
Un iter amministrativo lunghissimo, un piano che è passato in aula a più riprese e che ha visto la luce soltanto il 22 maggio 2014. Potremmo dire l’ultimo atto dell’Amministrazione Cabasino…
Il Prefetto di Cagliari convocava i comizi elettorali in data 31 marzo 2014 per l’elezione del nuovo sindaco e del nuovo consiglio comunale. L’art. 38, comma 5, del d.lgs 267/2000,prevede che <<i consigli comunali si limitino, dopo la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, ad adottare atti urgenti ed improrogabili>>. Ciò nonostante, il Consiglio Comunale adottava in via definitiva il PUC con la deliberazione n. 37 del 22 maggio 2014. Mancavano soltanto 3 giorni alle elezioni. Mi chiedo – ed è lecito che chiunque se lo chieda-, il PUC era davvero improrogabile ed urgente? Poteva essere adottato a soli 3 giorni dalle elezioni? Davanti a questi dubbi di legittimità, non potevamo non essere garantisti, abbiamo l’obbligo di evitare che uno o più ricorsi possano invalidare il piano rendendo inutile un tale esborso di denaro pubblico. Per questo abbiamo richiesto ed acquisito un parere legale in merito. Per questo, abbiamo scritto alla Regione Sarda, affinchè si sospendesse – temporaneamente e per il tempo strettamente necessario a compiere ogni accertamento – la verifica di coerenza del PUC. Il PUC non è affatto bloccato, non stiamo facendo ammuffire le carte in un cassetto, tutt’altro! La pianificazione è assolutamente vitale, oggetto di approfondimento con la maggioranza e di apporti tecnici specialistici. Ad oggi abbiamo dato un incarico professionale per correggere quelle che consideriamo vere e proprie storture della pianificazione urbanistica, certi che le nostre scelte siano addirittura più coerenti con il PPR rispetto a quelle operate dalla precedente amministrazione. Lo studio complessivo del territorio, propedeutico e contestuale alla redazione del Piano, è certamente un lavoro importante, costituisce una base di partenza per ridefinire le scelte. L’individuazione dei beni identitari, il piano di assetto idrogeologico e gli ambiti territoriali ci hanno consegnato un quadro d’insieme preciso. Ciò non toglie che abbiamo ricevuto il mandato elettorale di rivedere il PUC e intendiamo fortemente farlo.
Ma è vero che il Comune di Pula sarà commissariato perché non ha approvato il PUC?
Le rispondo che la norma regionale, il c.d. nuovo piano casa, prevede -per tutti i comuni della Sardegna- che adeguino i propri strumenti urbanistici al PPR. Pula non è un caso a sé, non è certo l’unico comune che non abbia ancora adeguato i propri strumenti al PPR. A quanti sostengono che verrà nominato un commissario ad acta per il nostro PUC rispondo con molta semplicità: dovrebbero leggere le norme e sapere che il primo passo che la Regione dovrà compiere è assegnare un termine per adempiere. Dispregiativamente alcuni cronisti la chiamano “diffida”. Ad oggi il comune di Pula non ha ricevuto dalla Regione alcun sollecito.
Si legge in altre testate on line che è in corso un “braccio di ferro” tra i palazzi della Regione e del Comune, è vero?
Anche in questo caso sono solo suggestioni giornalistiche. Il Comune di Pula e la Regione perseguono lo stesso interesse, quello di riordinare la pianificazione del territorio. Posso anche confermarle che il dialogo non si è mai interrotto.
Il prossimo passo quale sarà?
Stiamo valutando attentamente le scelte politiche, relative alle zone di sviluppo turistico e di servizi. Stiamo concentrandoci anche sulla portualità, così attesa dai nostri concittadini. Per quanto riguarda la portualità dobbiamo fare in modo che questa sia al servizio del nostro Paese e non autoreferenziale, è impensabile che manchi del tutto o sia carente la continuità con il centro di Pula. Le faccio un esempio concreto: non siamo disponibili ad immaginare un porto turistico che acceda direttamente alla SS 195, il nostro approdo non potrà essere un luogo di arrivi e partenze per altre mete ma dovrà integrarsi con il Paese e diventare un’altra porta di accesso. Siamo pronti a ridefinire le scelte politiche, le abbiamo già decise.
A chi è stato affidato l’incarico di revisione del PUC , e ci dica se si può parlare di tempi.
L’incarico per il lavoro di revisione del Puc è stato dato agli stessi tecnici ,per poter contenere le spese ,ma anche perchè il lavoro possa essere svolto più celermente ,e comunque sentiremo parlare presto del PUC di Pula ..magari a fine estate.