Nuove ferrovie turistiche sarde, sì alla Camera: 400 km di rinascita

Il sì a Roma grazie alla proposta della deputata sarda Romina Mura


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La Camera dei Deputati all’unanimità approva la legge per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico.

 

La legge approvata dalla Camera definisce una cornice normativa certa, organica e razionale per la fattispecie «ferrovia turistica», a oggi non contemplata nel sistema normativo relativo al trasporto ferroviario, e mette a sistema, attraverso la predisposizione di una serie di regole standard e mirate, in particolare quelle attinenti la sicurezza e le modalità di gestione, rispetto alla particolarità del viaggio, dei mezzi e delle infrastrutture utilizzate, una particolare e diffusa modalità di accesso e visita turistica dei territori di particolare valenza naturalistica, archeologica e culturale, quella attraverso linee ferroviarie secondarie costruite e attivate fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, molte delle quali vere e proprie opere di ingegneria ferroviaria. 

 

Si tratta di complessivi 1300 chilometri ( oltre 400 in Sardegna), da tempo sospesi al servizio di trasporto ordinario, molti dei quali a scartamento ridotto, non elettrificati e quasi tutti a binario unico, sulle quali i treni, spesso trainati da locomotori a vapore, viaggiano a basse velocità (30-50 chilometri orari) e attraversano ampie porzioni di territori, anche montani, di diverse regioni italiane, spesso inaccessibili ad altri mezzi di trasporto. 

 

“Queste tratte ferroviarie, ha affermato la relatrice Romina Mura, rappresentano già ora modalità di accesso alle aree interne e montane del nostro Paese e insieme connessione fra costa ed entroterra, motivazione di viaggio per molte destinazioni turistiche minori, che altrimenti sarebbero sconosciute, di fatto veri e propri attrattori turistico-culturali, intorno ai quali i territori hanno costruito con successo – e stanno costruendo, anche attraverso importanti investimenti finanziari e progettuali – sistemi di sviluppo turistico integrato”. Attrattori turistico-culturali attraverso i quali promuovere le destinazioni turistiche minori, per provare, come ribadito dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini durante l’audizione in Commissione, a concretizzare quella strategia di moltiplicazione dell’offerta turistica italiana, per attrarre sia turismo interno che quello internazionale.

 

Le tratte turistiche sono individuate, fra quelle dismesse o sospese, attraverso il concerto dei Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dei beni e delle attività culturali. Ma già in legge sono individuate le prime 18 ferrovie turistiche italiane. Quelle già funzionanti e finanziate attraverso le risorse dei Contratti di servizio con Trenitalia o mediante risorse regionali.  Fra queste il Trenino verde della Sardegna. Con le tratte Mandas-Arbatax, Isili-Sorgono, la Sassari-Tempio-Palau, la Macomer-Bosa. Le altre sono la Sulmona-Castel di Sangro; la Cosenza-San Giovanni in Fiore; l’Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio; la Sacile-Gemona; la Palazzolo-Paratico; la Castel di Sangro-Carpinone; la Ceva-Ormea; l’Alcantara-Randazzo; la Castelvetrano-Porto Palo di Menfi; l’Agrigento Bassa – Porto Empedocle; la Noto-Pachino; l’Asciano-Monte Antico; la Civitavecchia-Capranica-Orte; la Fano-Urbino.

La legge affronta poi il tema relativo agli standard di sicurezza delle ferrovie turistiche ( che spesso rappresenta il vero problema per l’utilizzo delle stesse) con la possibilità, garantendo, comunque, livelli equivalenti in termini di sicurezza complessiva, di adottare misure compensative e mitigative del rischio tenuto conto della particolare tipologia di mezzi e infrastrutture nonché della ridotta velocità di percorrenza degli stessi. Verranno pertanto definiti standard di sicurezza specifici, equivalenti in termini di sicurezza, ma differenti rispetto a quelli applicati al servizio ferroviario ordinario.

 

Altro importante elemento introdotto dalla legge riguarda l’opportunità di utilizzare un approccio multimodale nell’utilizzo delle ferrovie turisticheintroducendo la possibilità, anche in Italia come in altri Paesi europei, di far viaggiare, oltre ai treni, i velorail o ferrocicli in modo integrato o alternativo rispetto ai treni medesimi.

Conclude la relatrice Mura “attraverso la legge approvata ieri, la ferrovia turistica viene riconosciuta come modalità di viaggio ferroviario. Non rappresenta più un ripiego per le ferrovie sospese, prima della dismissione completa. E soprattutto, attraverso la nostra legge, si costruiscono le condizioni base affinché, anche le ferrovie turistiche, alla stregua delle altre modalità di mobilità sostenibile ( cicloturismo e greenways), siano oggetto di stanziamenti finanziari certi e costanti.

 


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