Nuova Sicurvis, Orfeo Pisu: “Così voglio salvare le guardie giurate”

L’amministratore unico dell’istituto di vigilanza cagliaritano, Orfeo Pisu, parla di una situazione comune a tante aziende: i debiti pregressi con le altre gestioni, le cartelle esattoriali, ma la società in via Volturno a Cagliari, non ha alcuna intenzione di mollare ma continuare a lavorare con serenità e a testa alta


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«La Nuova Sicurvis non è certamente un’isola felice, come purtroppo lo sono tante altre aziende che operano soprattutto con pubbliche amministrazioni, deve far fronte ai lunghi tempi di coperture amministrative dei mandati di pagamento delle singole utenze e dei committenti, ma noi teniamo fortemente ai nostri dipendenti. Ecco il cedolino degli stipendi pagati ai dipendenti di marzo, non siamo indietro di svariati mesi, ma come concordato anche con i sindacati, stiamo adempiendo alle spettanze salariali di volta in volta come è giusto che sia, nel rispetto e nel benessere di tutti».

Ne parla con fermezza l’amministratore unico, Orfeo Pisu, come tengono a stemperare le polemiche di questi mesi dalla stessa centrale operativa della vigilanza, nel cuore di Sant’Avendrace. Dagli anni ’80, (con le prime divise color marron scuro), SicurVis ha subito i contraccolpi derivanti dalla sua associata ex “Vigilanza Sardegna”, ma oggi dalle scrivanie dei vari uffici logistici e operativi nessuno ha intenzione di “fare le valigie” come invece le voci di corridoio maligne esterne alla vigilanza vorrebbero far intendere. E tra l’altro, il paventato sciopero previsto per fine mese, è stato revocato con comunicazione della stessa sigla sindacale, Unal: le guardie giurate non incroceranno le braccia come era stato annunciato qualche giorno fa, ma svolgeranno il loro servizio come sempre è stato.

LA DIREZIONE. Ha lo sguardo sereno e deciso l’amministratore unico della Vigilanza “Nuova SicurVis”, Orfeo Pisu, 64 anni, in attività nel settore della sicurezza dai lontani anni ’80: dal quartier generale di Via Voturno a Cagliari, snocciola un quadro reale di quel che purtroppo da tempo l’istituto si trascina dietro, come l’abbattimento dei debiti pregressi delle precedenti gestioni e consigli di amministrazione, pagando con cifre considerevoli le cartelle esattoriali debitorie che la vigilanza si è accollata, gestendo contemporaneamente la pesante fila burocratica delle fatture emesse  in attesa di incasso. I segnali di ripresa e le premesse per farlo ci sono tutte insomma, la strada per uscire dalla crisi generale che ogni azienda privata subisce non è tutta in salita, come dice ottimista il numero uno di via Volturno: « Nessuno vuole mandare a casa le guardie giurate, sia chiaro – evidenzia Orfeo Pisu – anzi, in tante occasioni in cui gli incarichi di vigilanza sono terminati, ad esempio i cantieri o altre tipologie di servizio, nessun vigilantes è stato licenziato, c’è stata sempre l’assoluta volontà di continuare a lavorare come una grande famiglia, tra alti e bassi, ma sempre con costante professionalità. E’ vero – ammette Pisu – è capitato non per nostra volontà che le buste paga arrivassero con un po di ritardo fisiologico, proprio in virtù degli adempimenti prioritari degli oneri esattoriali, fondamentali per non compromettere l’equilibrio della società. Forse – dice Orfeo Pisu – c’è invece la cattiveria di pochi che vorrebbero mettere in penombra la Nuova SicurVis, tra l’altro  – ammette Pisu – qui ci sono delle carte con degli accordi sindacali ben precisi con Cgil, Cisl e Uil con le quali si prende coscienza della situazione di criticità e di crisi generale e il conseguente slittamento di un mese dei pagamenti degli stipendi». 

Una vicenda quella della vigilanza Nuova Sicurvis che è comune ad altrettante realtà isolane e non solo: l’istituto garantisce i piantonamenti armati di guardie mediche, ospedali, oltre ai normali servizi di ronda, antirapina di supermarket, depositi commerciali e del settore terziario. Una novantina i vigilantes che indossano tesserino e divisa in forza a via Volturno, 5 le auto di servizio che gravitano sull’hinterland cagliaritano. Un susseguirsi di incontri anche in Prefettura, tra sindacati e gerenza della società di vigilanza per definire la difficile situazione che è comune a decine di tante altre più spinose giacenti sui tavoli istituzionali: «I salari sono stati corrisposti alle guardie – rammenta Orfeo Pisu – e questo avviene ogni volta che dagli uffici dei committenti, ad esempio l’Asl ci avvisano che sono stati bonificati i mandati di pagamento dei servizio che garantiamo loro. Credeteci – conclude Pisu – da noi c’è solo la volontà e la voglia di continuare a lavorare serenamente e con tranquillità, lo stiamo facendo ogni giorno, con sacrificio, senza badare a chi vorrebbe dal di fuori remare contro».