Novantenne curata a tempo record a Cagliari: “Femore rotto, in una settimana ha ripreso a camminare”

Un piccolo miracolo della sanità in un periodo nerissimo per gli ospedali. Elvira Sartini cade, si rompe un femore e viene curata dai medici dell’Ortopedia in poche ore, il racconto del nipote: “Mia zia ha ripreso la vita di tutti i giorni dopo un’operazione delicata e un’anestesia totale: la buona sanità esiste ancora”


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È caduta nella casa di riposo nella quale vive già da tempo, si è fratturata il femore e, in meno di una settimana, nonostante la sua età, è tornata a vivere una vita normale. C’è spazio anche per i piccoli miracoli nella sanità sarda devastata e con l’acqua alla gola, in Sardegna. A Cagliari, per la precisione al Santissima Trinità. A raccontare la “rinascita” di Elvira Sartini, 90 anni, è il nipote, Salvatore Cruccas: “Il 23 agosto mia zia è caduta accidentalmente e si è procurata la frattura del femore destro. Portata al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità, le è stata diagnosticata la frattura scomposta del femore ed è stata immediatamente trasferita al reparto di Ortopedia per essere sottoposta all’inevitabile intervento chirurgico”. Un’operazione molto delicata, vista anche l’età avanzata della donna, ma che è riuscita perfettamente e in tempi rapidissimi.
“I medici e il personale del reparto, perfettamente operativo ed efficiente, malgrado le ben note criticità che affliggono la sanità isolana, nel giro di 24 ore l’hanno operata e la mattina successiva all’intervento la mia zietta era in piedi a sottoporsi, sotto gli occhi attenti di una bravissima fisioterapista, alla terapia riabilitativa”. Solo pochi giorni di esercizi e stretching, “in meno di una settimana di degenza ha potuto riprendere serenamente la propria vita quotidiana. Tutto ciò è stato possibile grazie alla professionalità e allo spirito di abnegazione di tutto il reparto di Ortopedia del Santissima Trinità, mirabilmente diretto dal dottor Massimo Lombardo, al quale porgo il mio personale ringraziamento. La buona sanità”, conclude Cruccas, “esiste ancora, per fortuna, nella nostra Isola”.


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