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“Con istanza del 13 settembre 2019 le associazioni di categoria, chiedevano al Ministero della salute la corretta e piena attuazione di quanto previsto dall’art. 5 L.3/2018, con riferimento alla istituzione dell’area delle professioni socio-sanitarie, area a cui farebbe a pieno titolo parte anche la figura dell’OSS; Rilevato che, il Ministero dava riscontro a tale istanza con nota del 17 ottobre 2019, la quale formava oggetto di impugnazione dinnanzi al Tribunale Amministrativo regionale del Lazio, per violazione del richiamato art. 5 della legge n. 3 del 2018 nonché per eccesso di potere sotto il profilo della irragionevolezza dell’azione amministrativa; per quanto riguarda la sentenza del TAR è stato presentato un ricorso.
Indipendentemente dall’esito delle vicende giuridiche, si ritiene opportuno dare seguito e definizione a quanto previsto dall’art.5 L.3/2018, in particolare al fatto che il profilo degli OSS non è stato inserito dal Ministero tra le professioni sanitarie e di conseguenza non vi sono stati adeguamenti economici derivanti dalla definizione del nuovo mansionario né si parla di definire l’ordinamento didattico in materia, vista la mancanza di un percorso chiaro ed uniforme a livello nazionale.
Ancora oggi come ieri, siamo in primissima linea, pronti ad affrontare qualsiasi pandemia, come quella in atto e per la quale, tantissimi nostri colleghi OSS hanno perso la vita. Noi siamo gli invisibili chiamati eroi ma spesso e volentieri dimenticati da tutti gli organi istituzionali. In nome e per conto di tutta la categoria professionale chiediamo al Presidente della Regione Sardegna e suoi collaboratori, d’impegnarsi a sostenere in tutte le sedi opportune e con tutti i mezzi a disposizione la piena e corretta attuazione dell’art.5 della L.3/2018 rispetto alla figura professionale dell’OSS”.