Niente abbreviato per l’assassino di Mirko: il 27 giugno inizia il processo per Masih Shahid 

Il giudice ha respinto la richiesta del legale del pakistano 30enne, in carcere a Uta, che ora rischia l’ergastolo per aver ucciso il 19enne Mirko Farci e aver ridotto in fin di vita con 18 coltellate sua madre e sua ex compagna Paola Piras, 52 anni, a Tortolì 


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Inizierà il 27 giugno in corte d’assise a Cagliari il processo nei confronti di Masih Shahid, il 30enne pakistano accusato del tentato omicidio della sua ex compagna, Paola Piras, di 52 anni, e dell’omicidio del figlio della donna, Mirko Farci, di 19, che aveva provato a difendere sua madre ma era rimasto ucciso da una delle tre coltellate da cui era stato raggiunto.  La donna, rimasta in coma per mesi a seguito delle 17 coltellate inferte da Shahid, era presente in aula, mentre era assente l’imputato. Il giudice per l’udienza preliminare di Lanusei Mariano Arca, dopo un’ora di camera di consiglio, ha respinto le questioni di illegittimità costituzionale e la richiesta di rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica e all’audizione di un amico. Il rito abbreviato gli avrebbe consentito la riduzione della condanna fino a un terzo.

Il processo in rito ordinario, con la possibilità di una condanna all’ergastolo, è stato sollecitato da accusa e parti civili per le aggravanti, la premeditazione e la commissione del reato in occasione dei maltrattamenti in famiglia. contestati al 30enne.  

Per quanto riguarda le condizioni psichiche di Shahid, pare che già in passato l’uomo abbia avuto problemi tanto da essersi rivolto a un centro specializzato in salute mentale. Nei suoi confronti è stata chiesta la condanna a 4 anni e 8 mesi per stalking, denunciato da Paola per averla costretta a rinunciare alla sua vita, insultandola e minacciandola. La sentenza è prevista per il 3 maggio prossimo.  


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