Nicola, 20enne di Sanluri colpito da un fulmine e sopravvissuto: “Volevo solo vedere il mare, sono miracolato”

Una breve gita insieme a un amico rischia di trasformarsi in tragedia. Nicola Secci, giovane di Sanluri, colpito ieri da un fulmine, si trova al Brotzu: “Ho ustioni alle gambe, al braccio e al volto: amo la natura e il mare, soprattutto quando è arrabbiato. Forse sono stato un po’ imprudente”


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Ride e scherza, subito dopo aver cenato, dal suo letto al settimo piano del Brotzu, Nicola Secci. Certo, il sorriso è un po’ tirato, e al telefono confessa che “sì, me la sono vista brutta”. Ieri, mentre si trovava sulla scogliera di Cabras, nel Sinis, è stato colpito da un fulmine. E quella che doveva essere una giornata di svago, insieme ad un amico, si è trasformata in un incubo. Non ricorda “immagini”, il ventenne, lavoratore al Superpan di Sanluri, ma “suoni. Quello dell’ambulanza, arrivata in poco tempo grazie al mio amico, Francesco Fenu. È lui che mi ha salvato, ha avuto sangue freddo e ha subito chiamato aiuto”. Secci ha rimediato “qualche ustione. Le più gravi sono quelle alla gamba destra, alle mani e ai glutei”. E qualche bruciatura è ben visibile sul volto. Ma come ci è finito il giovane, insieme al suo amico, a un passo dal mare in tempesta? “Ieri pioveva, ma quando siamo partiti da Sanluri, non c’era ancora maltempo. Volevo solo vedere il mare in tempesta, amo la natura. Sono miracolato”, afferma, “e felice di poter raccontare ciò che mi è successo”. Cioè, felice di essere sopravvissuto ad una scarica elettrica mica da ridere.

 

“Ho già sentito i miei genitori, li ho tranquillizzati, erano molto spaventati. Sono andato su quella scogliera perchè pensavo di stare al sicuro”. E, col senno di poi, “se avessi saputo che avrebbe fatto quel tempaccio non ci sarei andato. Forse sono stato un po’ imprudente”, riconosce. “Mi piace molto la natura e il mare, anche quando è arrabbiato, ha un altro tipo di fascino”. Nicola Secci trascorrerà qualche altro giorno al Brotzu: “Mi stanno medicando, mettendo garze, bende e disinfettante. Appena tornerò a Sanluri, la prima cosa che farò sarà offrire un caffè a Francesco, devo ringraziarlo per la sua prontezza di riflessi. Quando sono stato colpito dal fulmine era vicino a me, per fortuna si è solo preso un bello spavento”.


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