Negazionisti fanno festa in campagna a Sassari: “Il virus? Un’invenzione di Big Pharma”


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Il virus? “Un’invenzione delle grandi multinazionali delle case farmaceutiche”. Così  hanno risposto agli agenti della Forestale un gruppo di circa cento persone intente domenica a fare festa in campagna, in località Palmaluda, nel comune di Sassari. Ma non solo: lo stupore più grande per i rangers, intervenuti sul posto dopo una segnalazione, l’hanno avuta al momento della loro identificazione.

La quasi totalità, in un primo momento, si è rifiutata di dare le proprie generalità ed esibire un documento di identità. Quasi tutti dichiaravano di essere “cittadini del regno sovrano di Gaia” o appartenenti alla “Repubblica de Sardinia” e in quanto tali, sostenevano di essere soggetti liberi. Di fatto dichiarando di non appartenere alla Stato Italiano e di conseguenza ne disconoscevano le leggi, comprese le norme di divieto imposte in materia di Covid.

Motivo per cui avevano deciso di incontrarsi e fare festa all’aria aperta in campagna. Molti di loro hanno esibito documenti di identità “fatti in casa” o addirittura rifiutato l’identificazione da parte del personale forestale. Diversi provenivano da Cagliari.

Su posto c’erano circa 70 auto, fra cui alcuni caravan, e un assembramento di oltre 100-130 persone in evidente atteggiamento festaiolo. Nessuno aveva la mascherina di protezione delle vie respiratorie perché fortemente convinti che il virus non è altro che una invenzione delle grandi multinazionali della farmaceutica.

Vista la situazione potenzialmente “esplosiva” per l’ordine pubblico, sul posto sono intervenuti anche il Capo dell’Ispettorato Forestale di Sassari, Giancarlo Muntoni, e il responsabile del settore della vigilanza Commissario capo, Antonio Sanna.

“Quello che abbiamo visto non era il semplice spuntino fra quattro amici, ma un numerosissimo e pericoloso assembramento di persone, oltre un centinaio, compresi tanti bambini, in totale dispregio delle norme anti Covid – afferma il  Direttore dell’Ispettorato Forestale – Persone incoscienti e tutte riottose a ridurre i rischi di contagiarsi e contagiare anche gli altri, compresi i colleghi Forestali intervenuti per fare il loro lavoro”.

”Sono al vaglio le posizioni di alcuni convenuti, – continua – nei confronti dei quali potrebbe configurarsi un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica”.

Complessivamente, sono state identificate 63 persone, controllati circa 70 veicoli, contestate 63 violazioni alle norme anticovid e in particolare quelle indirizzate alla prevenzione di eventuali assembramenti non consentiti e il mancato utilizzo di sistemi di protezione delle vie respiratorie.