Nasce il distretto aerospaziale sardo, una finestra aperta sui pianeti

Sarà una società consortile a responsabilità limitata: ecco i dettagli del progetto


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È stato firmato questa mattina l’atto costitutivo del Distretto Aerospaziale Sardegna (DASS), società consortile a responsabilità limitata. “Abbiamo iniziato i lavori un anno fa” dichiara Francesco Manca, coordinatore del distretto aerospaziale, “ora è fondamentale rendere operativo il distretto”. 

“È stato un lavoro proficuo, oggi fanno parte del distretto personalità di altissimo livello” ha continuato Ugo Cappellacci, Presidente della Regione Sardegna. “Perché investire nel settore aerospaziale? Perché è necessario aprire una finestra sul mondo e vedere cosa sta succedendo. Questo settore ha ottime prospettive di crescita. Con questo distretto siamo riusciti a coniugare due mondi: quello pubblico (Università e ricerca) e quello delle imprese”.  “Siamo riusciti ad includere il Distretto della Sardegna in quello nazionale, costituitosi grazie al MIUR” ha affermato Giovanni Bertolone, presidente del Cluster nazionale. “Il Ministero dell’Istruzione ha approvato i finanziamenti al Cluster per quattro progetti. Questo rappresenta la volontà di dare spazio alle problematiche aerospaziali”. Il presidente del Cluster ha continuato il suo discorso dichiarando che è necessario non perdere la velocità con cui si è partiti. La realtà italiana è quarta in Europa e settima a livello mondiale. “Dobbiamo sfruttare bene i fondi che riceviamo e cercare dei partner in Europa”. 

Il Consiglio di Amministrazione è formato da 5 membri. Il presidente del DASS è Giaime Cao, i vicepresidenti sono due, i soci 15. Il 51% delle azioni è detenuto da soggetti pubblici e la quota è bloccata: “Può cambiare la compagine societaria ma il 51% rimarrà pubblico” afferma Cao. “Deve ancora essere nominato un comitato tecnico formato da 7 persone che dovrà validare i progetti proposti. A tale comitato parteciperà anche il sottoscritto, ma non potrà esserne il coordinatore”. Esiste, inoltre, una consulta territoriale formata da 10 soggetti che rappresentano il territorio, fra cui San Basilio e Perdasdefogu. “Questo Distretto è nato per permettere ai soggetti di raggiungere degli obiettivi che da soli non sarebbero riusciti a raggiungere”. 

“I capitali, circa 50.000 euro, provengono dai soci che hanno acquistato le quote della Società, la Regione ha svolto solo il ruolo di facilitatore”. Ha dichiarato Francesco Manca. 

L’articolo 4 dell’atto costitutivo prevede che “la Società ha scopo consortile, mutualistico e non lucrativo e non può, quindi, distribuire ai Soci utili che, se prodotti, devono essere reinvestiti in attività di ricerca, sviluppo, formazione e diffusione. Essa ha la finalità di intraprendere iniziative idonee allo sviluppo, nella Regione Sardegna, di un distretto tecnologico aerospaziale. La Società ha altresì lo scopo di sostenere, attraverso le proprie competenze scientifiche e tecnologiche, l’attrattività di investimenti in settori produttivi di alta tecnologia, di contribuire al rafforzamento delle competenze tecnico-scientifico dei Soci, nonché di rafforzare il sistema della ricerca regionale sarda, nazionale e internazionale”.  I soci pubblici e privati sono in possesso delle seguenti quote societarie: Consiglio Nazionale delle Ricerche 8%, CRS4 Srl 8%, Istituto Nazionale di Astrofisica 8%, Sardegna Ricerche 11%, Università di Cagliari 8%, Università di Sassari 8%, Aermatica SpA 1.8%, Centro Sviluppo Materiali SpA 11%, Geodesia Tecnologie Srl 1.8%, Innovative Materials Srl 1.8%, Intecs SpA 7%, Opto Materials Srl 11%, Poema Srl 11%, Space SpA 1.8%, Vitrociset SpA 11%.

 


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