di Stefano Schirru
Le regole ci devono essere e vanno rispettate. Ci sono casi, come l’entrata in vigore di un’ordinanza di cui nessuno era a conoscenza, per la quale si assiste a un vero e proprio accanimento su di un ragazzo che ora si trova a dover pagare una multa di 50 euro. Per una birra. Servono sistemi di sicurezza affinché le persone possano vivere tranquille, per incentivare al rispetto delle regole. Una sorta di “Grande fratello”, soprattutto nel quartiere della Marina, non certo per spiare la gente ma unicamente come deterrente contro degrado e caos notturno.
Su tutto, è importante che le regole siano per tutti. E da tutti vengano rispettatei. In primis dai “tappetari” e gli altri ambulanti abusivi che affollano il quartiere della Marina e le zone circostanti. In quei casi il rispetto delle norme viene spesso meno. C’è poi il problema della gestione degli spazi pubblici: le aree in cui ci sono locali notturni sono più curate e sorvegliate. Un esempio su tutti è quello di piazza Santo Sepolcro, un tempo pulita grazie alla presenza dei privati e ora abbandonata a sé stessa tra degrado e rifiuti di ogni genere abbandonati da gruppi di ragazzi dopo serate passate a bere e mangiare. Il quartiere della Marina è stato riqualificato non solo con opere di ammodernamento, ma anche grazie all’apertura di tanti locali che hanno trasformato il rione nel fulcro della città dopo anni di abbandono. Ma ora, per creare una pacifica convivenza tra residenti e attività commerciali e limitare i fenomeni di inciviltà, serve puntare sulle telecamere di sorveglianza.