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Continua la guerra legale sul rumore tra residenti della Marina e Comune. I novanta giorni di tempo sono scaduti e il sindaco, come imposto dalla sentenza del Tar dello scorso 28 gennaio, non è intervenuto per arginare l’inquinamento acustico del quartiere. “Non solo non ha ottemperato ad una sentenza del tribunale – attacca Marco Marini, ex assessore regionale e membro del comitato di residenti ‘Rumore, no grazie’ – Ma non ha neanche ascoltato la Regione che imponeva di adottare subito un piano di risanamento acustico. Il sindaco e la sua Giunta dovrebbero dimettersi”.
Nuovo ricorso al Tar. “Non abbiamo altra scelta – annuncia Marini – Con i nostri legali stiamo preparando un nuovo ricorso. Nonostante il Tar ci abbia già dato ragione dopo aver valutato i rilevamenti acustici privati e 3 mila ore di misurazioni fonometriche realizzate dall’Arpas: nel quartiere è evidente il livello grave di inquinamento acustico che comporta rischi per la salute e l’ambiente. Alla Marina ci sono persone che ogni notte si imbottiscono di tranquillanti per poter dormire, e bambini con disturbi di apprendimento e che la mattina hanno difficoltà a stare svegli a scuola”.
La recente ordinanza sindacale non placa gli animi. “E’ la stessa dell’anno scorso, non serve a niente oltre che essere nulla – sottolinea Marini – Un provvedimento del genere viene preso in occasione di situazioni straordinarie, non prevedibili e urgenti, ma nel centro storico è da dieci anni che si parla di problemi di inquinamento acustico. Il sindaco continua a non adempiere alla sentenza del Tar che gli chiedeva di trovare una soluzione per eliminare le cause dell’inquinamento acustico, e non fa quello che diceva la Regione, cioè adottare subito un piano di risanamento acustico”.