Perché manifestare per i “diritti” delle donne l’8 marzo 2018? “Un solo perché è riduttivo. Il femminicidio, ad esempio, è la punta di un grande iceberg. Sarebbe bello non dover manifestare, ma purtroppo siamo costrette a farlo”. Così Morena Deriu, 34 anni, borsista di Cagliari. Ancora troppe le “divisioni” e gli steccati esistenti tra uomini e donne, che mettono i primi in una condizione di illogica superiorità. “Qualsiasi ragazza viene infastidita almeno una volta alla settimana mentre cammina in strada, subendo complimenti pesanti. Succede anche nei posti di lavoro, e spesso non si reagisce perché prevale la paura di essere mandate via”.
E, nella quotidianità femminile, le difficoltà ci sono anche quando si vuole abortire: “Esistono appena 64 strutture, in tutta Italia, che praticano l’aborto, con tutti i se e i ma degli obiettori di coscienza. Così nessuna donna è libera dei proprio corpo”, afferma la giovane.