Monte Urpinu, rotatoria umana anti-frana: a rischio auto e pedoni

Il costone sta ancora franando e nonostante ci siano i soldi della Regione per mettere in sicurezza quella zona a rischio, tutto è ancora transennato. Raffaele Onnis: “Nonostante petizioni popolari, raccolte di firme ed esposti, tutto ancora fermo e qui c’è il serio rischio che qualcuno si faccia male per davvero”


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Un sit in organizzato dal consigliere comunale dei Riformatori Sardi, Raffaele Onnis che con una delegazione di residenti della zona di Via Raffa Garzia, Via Vidal e Via Is Guadazzonis si sono presentati all’incrocio di Via Dexart e Via Solmi in corrispondenza del costone roccioso franante.

L’iniziativa aveva come obiettivo quello di sensibilizzare l’amministrazione nei confronti dei pericoli legati alla circolazione stradale della zona, uniti al rischio frane del costone di Monte Urpinu che si affaccia sul versante di Via Raffa Garzia, con i conseguenti rischi per i pedoni della zona. Il problema è già stato sollevato in passato per via dei ripetuti incidenti e sollecitazioni dei residenti nei confronti dell’amministrazione. Sollecitazioni che sono state formalizzate con due petizioni depositate in Comune nel 2015, senza che questi problemi contestati venissero risolti.

Il costone sta ancora franando, i pedoni sono costretti a transitare in mezzo a corridoi di transenne in mezzo alla strada e le macchine sfrecciano a tutta velocità. Tra i residenti erano presenti Mariangela Sanna e Paolo Erasmo, promotori nel 2015 delle due petizioni. I Consiglieri Comunali dei Riformatori Sardi Raffaele Onnis e Giorgio Angius hanno protocollato una interrogazione rivolta al Sindaco e agli Assessori competenti per chiedere quali siano gli intendimenti per affrontare e risolvere i problemi delle frane e se compatibilmente con le caratteristiche degli assi stradali interessati, non sia opportuno arginare il fenomeno dell’alta velocità con la realizzazione di rotatorie o dissuasori di velocità come previsto dall’art 179 del regolamento di esecuzione del c.d.s. Ora la parola all’aula.


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