Monte Arcosu, strage di Natale dei bracconieri:cervi e cinghiali morti

Il Wwf ha attivato nell’oasi una sorveglianza straordinaria da parte dei volontari


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La strage di Natale continua. Nei periodi di festa aumenta la richiesta di selvaggina e di pari passo anche le catture di frodo della fauna selvatica. L’oasi WWF di Monte Arcosu  preoccupata per i riscontri sul campo dì questi ultimi giorni ha organizzato una sorveglianza straordinaria con la collaborazione dei volontari. Negli ultimi giorni con l’aiuto dei soci del WWF e altri volontari sono stati rimossi numerosi cavetti d’acciaio per la cattura di cervi e cinghiali e rilevati punti di cattura di  diversi animali. Sono stati inoltre trovati due cervi maschi e una femmina adulta in stato di putrefazione. Anche se all’interno dell’oasi il fenomeno è circoscritto solo ad alcune località periferiche, il WWF rimarca che il bracconaggio è p articolarmente intenso all’esterno dell’oasi come è stato messo in evidenza anche da altre associazioni che hanno eseguito di recente perlustrazioni sul territorio del Sulcis e dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale che quotidianamente è alle prese con questo problema. L’impegno del WWF continuerà ad oltranza, i volontari che vogliono collaborare possono rivolgersi alla Direzione dell’Oasi.

“L’istituzione del Parco del Gutturu Mannu- spiega Antonello Loddo del Wwf-  potrebbe essere una prima risposta positiva a questo fenomeno ma il suo percorso è bloccato da oltre un anno presso il Consiglio Regionale nonostante sia già stato approvato dalla Giunta Regionale e sollecitato a gran voce dalle comunità locali. Il futuro Parco Regionale di Gutturu Mannu, la cui sorte è nelle mani del Consiglio Regionale dopo un iter di oltre vent’anni, comprende un mosaico di 20mila ettari di foreste e natura , che include i 3600 ettari dell’Oasi WWF di Monte Arcosu e il territorio di 9 comuni (Pula, Villa San Pietro, Siliqua, Domus De Maria, Uta, Assemini, Santadi, Capoterra e Sarroch)”.