Due storie tragiche, un matrimonio, una storia d’amore lunga sessant’anni stroncata dalla malattia. “E dalla sanità disastrosa”. Maria Lecca e Dariano Sarigu, monserratini doc, 79 anni lei, 84 lui, sono morti a quattro giorni di distanza. Sarigu è stato un viticoltore molto noto a Monserrato, la moglie ha sempre fatto la casalinga. Le loro storie, simili nell’ultimo periodo ad un’angheria, vengono raccontate in esclusiva a Casteddu Online dal figlio, Antonio. Ingegnere, ex assessore comunale di Monserrato, li ha visti volare via a meno di cento ore di distanza: “Vittime di valzer folli di ricoveri e dimissioni”. Sono morti entrambi col Covid. Una ricaduta a distanza di due anni: “Erano già stati positivi quando ancora non c’erano i vaccini, si sono contagiati di nuovo dopo aver fatto tutte le dosi a disposizione”, precisa il figlio. Il padre “è stato ricoverato al Policlinico di Monserrato l’otto luglio. Aveva una forte tosse, il giorno dopo l’hanno dimesso consigliandoci di fargli fare un po’ di aerosol”. Ma non è servito: “Siamo tornati a casa e mio padre era immobile sul letto, non riusciva a respirare. Abbiamo richiamato l’ambulanza e l’hanno riportato al Policlinico. È morto qualche ora, da positivo, per un’infezione ai polmoni: il cibo non arrivava più nell’esofago a causa di una disfagia, gli finiva proprio nei polmoni”. Quattro giorni fa, invece, la madre è spirata al Binaghi.
“Era stata portata al Santissima Trinità, l’hanno tenuta una settimana al pronto soccorso e, poi, l’hanno dimessa e trasferita successivamente al Binaghi perchè si era liberato un posto”. Antonio Sarigu è molto arrabbiato: “Non l’ho potuta far curare a casa perchè era positiva. Mamma stava male, come papà non si era mai ripresa totalmente dal primo Covid di due anni fa. Aveva la legge 104, l’assistenza domiciliare integrata e una badante: niente da fare, è stata ricoverata ed è morta, stroncata da un infarto”. Lei è già stata seppellita, lui invece sarà tumulato domani, dopo il funerale, alle 15:30, nella parrocchia di Sant’Ambrogio: “Non so se andrò per vie legali, nessuno mi restituirà i miei genitori. Ma penso che non possa esistere che dimetti una persona suggerendole un’aerosol quando, invece, non riesce proprio a respirare, o non dai la possibilità di far vedere la madre ai propri figli nemmeno in videochiamata e fai passare giorni senza dare nessuna notizia sulle sue condizioni di salute. La sanità sarda è un disastro, spero che quanto capitato ai miei genitori non succeda ad altre persone”.