Monserrato, lo cancellano dalle imprese perché è morto: “Ma io sono ancora vivo e voglio lavorare”

L’incredibile vicenda di Ignazio Espis, titolare di un’officina di autoricambi. La Camera di Commercio manda agli “eredi” la lettera per l’avvio della cancellazione d’ufficio dal registro perché il titolare “è deceduto”. “Ma mio padre è vivo, sta bene e vuole lavorare fino a 90 anni”, dichiara il figlio


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Mandano ai figli una lettera per la cancellazione dal registro delle imprese, parlando del decesso del titolare. Ma lui, Ignazio Espis, 89 anni, vittima del clamoroso equivoco, non solo è ancora vivo ed è in buona salute, ma continua a lavorare presso la propria officina di autoricambi a Monserrato. “Almeno fino all’anno prossimo quando compirà 90 anni”, assicura il figlio Nicola.

La lettera che ha stupito la famiglia Espis è di qualche giorno fa ed è stata spedita dall’area Anagrafe economica della Camera di Commercio. Ed è indirizzata agli “eredi di Ignazio Espis”. Nella raccomandata si parla di “avvio delle procedure di cancellazione d’ufficio dal registro delle imprese” della ditta Espis Ignazio. E questo perché l’ufficio registro imprese ha accertato che il titolare dell’impresa “è deceduto, ma la partita Iva è ancora attiva”. E si chiede di chiarire se l’impresa è cessata o deve proseguire attraverso il lavoro dei figli.

“Un errore può capitare a tutto questo è chiaro. E anche se non ci ha causato alcun danno economico, diciamo comunque che l’abbiamo trovato di pessimo gusto”, lamenta Nicola Espis, “ma è possibile che nessuno prima di spedirci la lettera si sia preso la briga di controllare”?


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