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Monserrato, ragazza affetta da Sindrome di Asperger è costretta a pagare per intero la retta per continuare a studiare nella scuola civica di musica locale, “il comune non ha rispettato i patti che proclamavano tariffe agevolate per chi è diversamente abile”.
Ma da piazza Maria Vergine rassicurano: “Con la variazione di bilancio includeremo le risorse destinate agli studenti”.
“Un invito a evitare proclami su argomenti tanto delicati e ad avere una maggior attenzione su diritti che normalmente vengono riconosciuti senza che ciò debba essere fatto notare”: è questo l’incipit con cui Nicola Adamu, fratello di una ragazza affetta da Sindrome di Asperger, intende chiarire sin dalle prime battute. Oggetto della sua rimostranza è la mancata, da parte del comune di Monserrato, osservanza delle promesse di tariffe agevolate per i disabili per quanto riguarda il pagamento della retta. “Riteniamo che certe tematiche” – prosegue Adamu” – siano abbastanza delicate e che in determinati casi le parole abbiano un loro peso; non chiediamo niente a nessuno, se non che le categorie svantaggiate, che si tratti di disabili o meno, vengano viste con la dignità che meritano. La mia famiglia non ha avuto problemi ad affrontare la spesa, ma riteniamo che l’integrazione passi anche per questi gesti e che la cultura in ogni sua forma debba rappresentare un fattore di inclusione soprattutto nei confronti di chi, per ragioni pratiche o economiche, è meno fortunato rispetto ad altri”.
“Mia sorella è una disabile al 100%, percettrice di legge 104 e sino a qualche tempo fa frequentava la scuola civica di musica di Cagliari. Per ragioni di praticità, essendo noi residenti a Monserrato, abbiamo preferito affidarci allo stesso servizio una volta appreso che questo sarebbe stato approntato anche nel nostro comune; è importante precisare che a Cagliari la mia famiglia non pagava alcuna quota per dare modo a mia sorella di frequentare la scuola di musica, in quanto i disabili rientrano tra le categorie esenti dal pagamento della retta prevista”, chiarisce Adamu.
“A Monserrato siamo invece stati tenuti a pagare la quota per il 50% durante il primo anno di frequentazione, cioè il 2020/21, e altrettanto abbiamo fatto durante quest’anno, prima che a mia madre arrivasse un’ingiunzione da parte dei fornitori del servizio per aver pagato solo la metà, portando quindi la mia famiglia a dover versare la quota per intero e senza alcun tipo di agevolazione nonostante la condizione di mia sorella: in pratica non solo non ci si è allineati rispetto a Cagliari e ad altri comuni dell’hinterland, ma non si è nemmeno avuta l’accortezza di tutelare la presenza delle condizioni dell’anno precedente”.
Adamu sottolinea infine che per la sua famiglia non è tuttavia una questione di denaro: “La seconda parte della retta è stata pagata immediatamente e al di là di tutto questo mia sorella, vittima involontaria della vicenda, frequenta e continuerà a frequentare con piacere la scuola di musica, nella quale ha avuto modo di trovare professionisti seri e ben preparati”.
Dal comune specificano che in bilancio saranno inclusi i fondi che permetteranno a disabili e a chi ha un Isee basso una tariffa agevolata come promesso.