Mondo della musica in lutto, morto a 82 anni il pianista Maurizio Pollini

Il Teatro alla Scala, dove si terrà la camera ardente, piange la scomparsa di “uno dei grandi musicisti del nostro tempo”. Il cordoglio di Mattarella: “Un poeta del pianoforte che ha dato lustro all’Italia”.


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Considerato fra i più grandi pianisti del dopoguerra, ammirato per il prodigioso virtuosismo ma anche per la vastità del suo repertorio e per l’originalità delle sue interpretazioni: scompare oggi Maurizio Pollini, tra i massimi musicisti del nostro tempo e “riferimento fondamentale nella vita artistica del Teatro per oltre cinquant’anni” come sottolineato dalla Scala. Pollini, nato a Milano il 5 gennaio 1942, è morto questa mattina dopo una lunga malattia che lo aveva già costretto, negli ultimi tempi, a cancellare dei concerti.

Figlio dell’architetto razionalista Gino Pollini e della musicista Renata Melotti, dotato di impressionante talento musicale sin da bambino. Allievo di Carlo Lonati e Carlo Vidusso, protagonista assoluto della scena concertistica internazionale fin dalla vittoria, 18enne, al concorso Chopin di Varsavia nel 1960, Pollini è stato un interprete capace di rivoluzionare la percezione di autori come Chopin, Debussy e lo stesso Beethoven e promuovere con infaticabile dedizione l’ascolto delle avanguardie storiche, sopra a tutti Schonberg, e della musica d’oggi. Accanto alla sua grandezza di strumentista resta fondamentale la sua testimonianza sul ruolo stesso della musica, intesa come componente essenziale della cultura e della vita civile e come strumento di trasformazione della società.

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