Molentargius tra paura e rifiuti: VIDEO REPORTAGE dopo i roghi choc

La VIDEO INCHIESTA di Marcello Polastri: ecco i veri motivi del triplo incendio dei giorni scorsi che ha devastato Molentargius e le reazioni dei residenti

Due incendi nel giro di poche ore, a distanza di un giorno, quando il soffio del vento di maestrale cresceva. Ma cosa accade a Molentargius, oasi verde che si specchia nelle acque salate tra Cagliari e Quartu, dove esattamente una settimana fa si è sprigionato un doppio, forse triplo incendio?
QUESITI. E perché, come del resto è accaduto l’anno scorso, i piromani si sono accaniti sulla vegetazione spontanea che ospita specie faunistiche tutelate? 
Domande alle quali non è semplice dare una risposta ma che dovrebbero stimolare una presa di coscienza e, dinnanzi ad un “Sito di importanza comunitaria”, solo in parte adibito a Parco ambientale (appunto Molentargius), cedere il posto ad azioni che lo possano tutelare per davvero. E non solo sulla carta. 
Rasenta il ridicolo leggere in via Fiume i cartelli esplicativi sull’importanza floreale, faunistica e ambientale di Molentargius con tanto di planimetria generale e osservare, a pochi passi, un deserto di terra bruciata che sprigiona un odore acre. Non ci sono volatili che si posano sul carbone nero. Neppure l’ombra di una formica. 
Accanto ai cartelli esplicativi che recitano “sito di importanza comunitaria” sono presenti gli attacchi idraulici di colore rosso per gli idranti: sono parte integrante l’impianto antincendio che però non può funzionare. La causa? “Un contenzioso”, così lo ha chiamato il sindaco di Quartu. 
PAURA. Nel frattempo, però, cresce il timore per un altro possibile seppur scongiurato incendio che, qualora dovesse accadere, ridurrebbe in cenere la restante porzione di Stagno. Nella parte più interna delle vecchie saline e del parco. 

IL REPORTAGE. Per meglio conoscere la situazione e gli effetti dei recentissimi incendi, ci siamo recati ai margini dello stagno dove abbondano rifiuti d’ogni genere, e dove tra la strada e le sponde di Molentargius sono presenti anche carcasse d’auto di origini non identificate. 

In questo video, oltre alle immagini dell’incendio, i nostri lettori potranno osservare gli effetti, a pochi giorni di distanza, dall’ultimo rogo. Quello che nel
cuore della notte ha colpito il tratto di stagno adiacente Quartello. È da questa zona che si leva alta la protesta del comitato spontaneo di quartiere. Lo stesso che ha documentato con numerose fotografie il rogo. 
LESYA PAVLOVA, che abita in zona, racconta: “Mi è capitato di vedere come si bruciava il parco in via Fiume qualche settimana fa, mi sono trattenuta al posto del rogo per un paio d’ore e ad alcune cose che ho visto non trovavo la spiegazione come l’assenza di Vigili del Fuoco per un ora circa ed altro, e per questo ho reso tutto ciò che ho visto pubblico”. Da quel post pubblicato su Facebook è possibile – secondo la Pavlova – conoscere varie persone coinvolte, inclusi i volontari della protezione civile ed è grazie a ciò che ora, pian piano, emergono una serie di problematiche dietro a questi incendi”. 
L’APPELLO. “Credo sia importante salvare la natura protetta”, conclude Lesya Pavlova. 
Nel video realizzato oggi con la formula del breve reportage sullo Stagno di Molentargius, quel che chiunque potrebbe constatare facendo due passi ai margini di questa importante area umida, gravata dal ripetersi degli incendi.
 


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