Molentargius, Delunas: “Ecco chi diffonde falsità per lotta politica e peggio”

Il sindaco di Quartu all’attacco sul caso Molentargius: “Invece che collaborare, un gruppo di persone attaccano e diffondono falsità per ambire a progetti politici. Non poso essere indicato come responsabile di questi disastro ambientale”


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di Stefano Delunas, sindaco di Quartu

Le questioni serie richiedono persone serie. Soprattutto, richiedono serietà e onestà intellettuale, non certamente tasti pestati a caso su facebook. Il Parco regionale del Molentargius, con il suo rogo sotterraneo, ci sta presentando in un’unica soluzione un conto che riguarda decenni: lo spiega il Comune con i propri comunicati, lo spiegano giornali e tv. Eppure un gruppo di persone continua a veicolare inesattezze solo per ragioni di lotta politica. Invece, davanti a un problema di tutti, tutti dovrebbero collaborare per la sua soluzione. Scopro che tutti sono esperti geologi, ingegneri ambientali, biologi, conoscitori di igiene e salute pubblica e di qualsiasi altro argomento. Tutti hanno una soluzione migliore di quelle messe in campo da geologi, tecnici del Corpo Forestale, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile regionale, dell’Assl e dell’Arpas.

Indicarmi come responsabile, quantomeno politico, di questo disastro ambientale è infantile, oltre che di pessimo gusto: per smentire questa affermazione, è sufficiente la sua assurdità. I cittadini devono essere informati dal loro sindaco: per questo motivo, pubblico i verbali del Coc (Centro operativo comunale), con la massima trasparenza. Per lo stesso motivo, il Comune diffonde comunicati stampa per aggiornare i cittadini sulla situazione. Invierò il verbale del Consiglio comunale alla Prefettura e alla Procura della Repubblica, per ristabilire la verità dei fatti. Il Comune e molti altri enti lavorano senza sosta per risolvere l’emergenza al Parco del Molentargius. Chi non fa assolutamente nulla relativamente a questo problema, continua a utilizzare quest’emergenza sui social media per raggiungere obiettivi di lotta politica e peggio. Le situazioni serie richiedono persone serie, si diceva. Gli altri, tutti su Facebook a infangare il lavoro di chi sta risolvendo la questione.


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