Mistero a Uta, trovato morto in carcere il farmacista condannato a 9 anni

Paolo Ledda, algherese, nel 2019 tentò di far esplodere la sede della Unipol con una bombola di gas. Era stato trasferito nel reparto assistenza intensiva.


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E’ giallo a Uta per la misteriosa morte in cella di Paolo Ledda, il farmacista algherese condannato in appello a 9 anni per aver tentato di far esplodere la sede della Unipol di Alghero con una bombola a gas nel 2019. A darne notizia è Maria Grazia Caligaris dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” riferendo che l’uomo è stato trovato morto in una cella del servizio assistenza intensiva della casa circondariale di Uta, dove era stato trasferito da qualche giorno.

“La morte dietro le sbarre di una prigione genera sgomento e suscita interrogativi che vanno aldilà di un’inchiesta della magistratura. Al dolore dei familiari e degli operatori penitenziari per la scomparsa di una persona ci si chiede, purtroppo, ancora una volta, che cosa si può fare per evitare fatti così traumatici”, dice Caligaris. “Questo episodio, i cui contorni saranno chiariti anche attraverso una eventuale perizia necroscopica disposta dal magistrato, richiama l’urgenza di una sanità penitenziaria adeguata ai bisogni di donne e uomini privati della libertà”.

“Nella casa circondariale di Cagliari-Uta (con 575 detenuti oltre il limite regolamentare di 561 posti), dove il caldo scioglie perfino gli abiti addosso e limita la respirazione, mancano da gennaio gli specialisti di oculistica e dermatologia, ginecologia e neurologia. Non è possibile – conclude Caligaris – continuare a ignorare questa situazione pensando che si può sopperire con le visite ospedaliere”. 


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