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Mister Muscolo, la beffa è servita: a causa delle diaspore interne, non è arrivata la certificazione della lista del Movimento 5 Stelle a Capoterra. Quella che sembrava una corazzata inaffondabile, e che invece era composta soprattutto di riciclati (con l’aggiunta di qualche personaggio comico, peraltro senza neppure sapere di esserlo) è diventata invece la nave dei litigi e delle defezioni. E così l’alternativa per Capoterra si è trasformata in una debacle clamorosa, e la gestione dei vari Lello Corti e Ignazio Gregorini ha prodotto prima le spaccature, poi il no alla lista. Ora il super palestrato Montis correrà comunque alla carica di sindaco, ma senza il simbolo grillino.