La bionda modella cagliaritana, Valentina Vallascas (nella foto), 24 enne, è la nuova Miss Sardegna: è stata proclamata, durante la finale regionale del concorso di Miss Italia 2014, ieri sera a Cagliari. In seconda posizione si è classificata Monica Kostova, 25enne, di Sinnai; mentre il terzo posto è andato a Federica Pusceddu, 26enne di Sardara. Dietro di lei si è classificata Elisa Mascia, 20 enne di Iglesias. Valentina Vallascas è raggiante per questo exploit e con tanto entusiasmo ci confida: «Gli articoli che mi avete dedicato sul Giornalino di Siliqua e su Casteddu Online mi hanno portato fortuna: ce l’ho fatta!!». Sono state queste le parole di gioia della modella cagliaritana, dopo la conquista del titolo di Miss Sardegna.
Ora, dopo due anni ci riprova: partirà a Jesolo per le prefinali nazionali di Miss Italia, in programma il 25 agosto. Nel 2012 era stata una delle finaliste del concorso nazionale “Miss Italia”, a Montecatini Terme, con la fascia di Miss Deborah Sardegna. Ora ha una nuova opportunità. E chissà che questa volta non sia la volta buona. Valentina è una studentessa universitaria, fisico slanciato, è alta 172 cm, capelli biondi e occhi castani. Diplomata al liceo scientifico, laureanda nella facoltà di medicina e chirurgia di Cagliari, nel tempo libero lavora come indossatrice, modella e hostess. E’ una ragazza sportiva e dinamica, non riesce ad immaginare le sue giornate senza un po’ di sana attività fisica. Ha praticato hockey su prato a livello agonistico (per otto anni in serie A), che a malincuore ha dovuto abbandonare per via dei numerosi altri impegni. Tuttavia, per mantenersi in forma e poter anche cedere a qualche peccato di gola, continua ad allenarsi ogni giorno in palestra. E’ una ragazza spontanea e semplice, sia nei modi di fare che nel suo modo di vestire. Progetti per il futuro? «Laurearmi ed entrare in scuola di specializzazione in cardiologia. Non ho mai smesso di considerarla una priorità. Tutto questo è solo una cornice, ma fondamentale, se si affronta nel modo giusto».
di Roby Collu