“Mio figlio Paolo Isola, morto a Senorbì nel giorno della speranza del nuovo lavoro: una tragedia immensa”

La vita spezzata dopo una serata al bar con un amico. Paolo Isola è morto nel terribile schianto in via Sicilia, con la sua Fiat Punto è finito contro un muro. Il papà Pier Luigi: “Aveva un colloquio per lavorare in una ditta di infissi. Forse stava correndo troppo, forse ha avuto un malore: sognava di diventare un grande cantante”. Il giovane lascia anche la madre e due fratelli più piccoli: fila interminabile al cimitero di San Basilio per l’ultimo saluto prima del funerale


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La serata in un bar di Senorbì con gli amici, in particolare uno, Mauro Sirigu, ricoverato al Brotzu in codice rosso ma non in pericolo di vita. Poi, il ritorno a casa, nella sua San Basilio, al volante della Fiat 600. In via Sicilia lo schianto, fatale, per Paolo Isola. Aveva solo 24 anni, era un cantante molto conosciuto e apprezzato (la sua voce, che primeggia nei video del coro Santu Asili ‘e Monti, fa davvero venire i brividi), muratore e futuro operaio in un’azienda di infissi. A ricordare la giovane vittima è il papà, Pier Luigi Isola, cinquantacinque anni, impiegato in un’azienda edile di Cagliari. A dargli la notizia del tragico incidente è stato il cognato: “Stava passando in quella strada che facciamo sempre, ogni giorno, per mille motivi, che collega Senorbì con Ortacesus, quando ha riconosciuto l’auto di mio figlio”. Paolo Isola, poco dopo la mezzanotte, era già sulla strada di casa. Oggi, per lui, sarebbe dovuta essere una giornata importante: “Aveva un colloquio con una ditta di infissi di Guasila, per un’assunzione”. Tempo indeterminato o determinato poco cambia: “Fanno ormai, ovunque, contratti di sei mesi, rinnovabili”. Ma quel posto di lavoro, per Paolo, significava un’ulteriore sicurezza economica: “Ha sempre fatto il muratore, negli ultimissimi giorni non stava lavorando perchè non c’era richiesta. Qualche volta ha lavorato insieme a me”, racconta Pier Luigi Isola. Che si è già fatto una ragione, sempre se sia possibile farsela sino in fondo quando si perde un figlio, sull’incidente che è costato la vita al suo primogenito: “Una tragedia. Forse correva troppo, forse ha avuto un malore. Non lo so, sull’asfalto non ci sono segni di frenata”. Nessuna autopsia, il corpo di Paolo Isola è già al cimitero di San Basilio e domani si celebrerà il funerale.
E c’è una famiglia distrutta. Il 24enne lascia il padre, la madre Emanuela e due fratelli più piccoli, Lorenzo e Andrea. “Viveva insieme a me”, prosegue il padre, “qualche volta però dormiva a casa della nonna, soprattutto quando doveva uscire la sera con gli amici. Sognava di affermarsi come cantante, ma sa che avrebbe dovuto studiare tanto. A casa mia e al cimitero c’è un via vai continuo di persone. Sono senza parola, è stata una tragedia”, ripete, ancora una volta, l’uomo. Un ricordo commosso arriva anche da Salvatore Erriu, presidente del coro nel quale, in più di dieci anni, Paolo Isola si è affermato: “Ho 70 anni, Paolo per me era come un figlio. Cantava da noi da quando aveva 14 anni e mezzo. Un ragazzo buono e scaltro, aveva un animo buono e una voce melodiosa, che rapiva tutti. Ci eravamo visti l’ultima volta un mese fa, per colpa della pandemia le nostre attività corali erano bloccate. Avremmo dovuto riprendere a fine marzo”. E il ritorno in presenza  del coro Santu Asili ‘e Monti vedrà l’assenza di una delle sue “stelle”, Paolo Isola.


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