“Mio figlio Edoardo travolto e ucciso dopo la serata in discoteca a Villasimius, chiedo giustizia”

LA TRAGEDIA DI VILLASIMIUS- Un padre, disperato, che chiede “verità”. Sergio Visconti, fotografo 59enne: “Alle 6,15, a luglio, c’è già luce. Edoardo stava camminando sul ciglio della Provinciale per tornare nella casa della sua amica: se qualcuno ha sbagliato, deve pagare”


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Il suo cellulare non smette di squillare da ore, tra messaggi e telefonate. E lui, per quanto possibile, cerca di rispondere a tutti. Ma, ovviamente, con molta difficoltà. Sergio Visconti, 59 anni, fotografo cagliaritano conosciutissimo, è il padre di Edoardo, il ventunenne morto dopo essere stato travolto dalla Volkswagen Polo guidata da un giovane sulla Sp 17 a Villasimius. Era appena uscito da una discoteca, il 21enne, quando è stato investito. I soccorsi, rapidi, si sono purtroppo rivelati inutili. Il suo cuore ha cessato di battere e il guidatore, lievemente ferito, è stato trasportato all’ospedale. L’impatto non è stato leggero, il ragazzo è stato sbalzato per diversi metri. “Non voglio accusare nessuno”, precisa sin da subito Sergio Visconti, “ma chiedo che venga appurata la verità e che sia fatta giustizia. Mio figlio, un ragazzo diligente e coscienzioso, non c’è più. I suoi amici hanno detto che aveva scelto di tornare a piedi perché in auto non c’era posto. Lui non aveva nemmeno la patente. Ci siamo sentiti due volte al telefono, qualche ora prima. Mi aveva informato del weekend a Villasimius e della serata allo Sciabecco, gli avevo detto di comportarsi come faceva sempre, con la massima attenzione e senza bere troppo”. Visconti racconta di aver trascorso “quasi cinque ore nella caserma dei carabinieri. So che hanno già informato del fatto la procura”. Oggi l’autopsia sul corpo del 21enne, la salma si trova al Policlinico di Monserrato. Martedì, salvo imprevisti, il funerale.
“Ho letto che qualcuno ha tirato in ballo la strada, dicendo che sarebbe poco illuminata, ma cosa c’entra con quanto è accaduto?”, dice Visconti, che sul suo profilo Facebook ha scritto parole molto dure proprio su questo punto, “ma dettate dalla rabbia e dal dolore. So solo che mio figlio, andato a ballare insieme agli amici, non c’è più perché è stato investito da un’auto. Ho già parlato col mio avvocato, attendo di conoscere gli sviluppi delle indagini. Edoardo stava frequentando l’Università, il corso di Scienze della comunicazione, e amava tantissimo lo sport”. Le indagini vanno avanti, purtroppo l’unica certezza è che uno studente universitario cagliaritano con la passione per la comunicazione e lo sport non c’è più. E una famiglia, da ieri, è alle prese con l’immenso dolore di un figlio volato via davvero troppo presto.


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