Milia, un runner al Poetto: “Grande su sindigu”, è la politica-nostalgia

L’ex sindaco di Quartu e le incognite della corsa dei partiti verso le regionali


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Vi eravate chiesti che fine avesse fatto Graziano Milia?  Lo ritroviamo una domenica all’alba al Poetto, è lui stesso a raccontare su Facebook: “Finito di correre…ma l’episodio simpatico e’ che mentre correndo passavo verso le 6 dinnanzi ad locale che terminava la nottata, un gruppo numeroso di ragazze e ragazzi, mi hanno simpaticamente incitato al grido “grande su sindigu!”. In un primo momento ho pensato mi avessero scambiato per Mauro o Gigi o Davide. Poi hanno aggiunto “grande Milia !”. Mi avevano, dunque, riconosciuto. Mi devo preoccupare io o Mauro o Gigi o Davide ? Boh?”. E giù decine di commenti, nel post #spaccaquartu. In tanti hanno subito pensato: che fa, Graziano, si ricandida? Alle regionali? Alle prossime comunali di Quartu, magari come sindaco, l’usato sicuro per una vittoria che sarebbe praticamente certa? Di sicuro a Quartu Milia ha lasciato un ottimo ricordo: dieci anni di ottimo lavoro che cambiarono davvero volto alla città, nonostante qualche passo falso come il flop di S’Incantu, vero tallone d’Achille dell’allora assessore Massimo Manca oggi finito nel dimenticatoio. Nonostante quella condanna in parte spiegata e mai digerita. Ma né Gigi Ruggeri né tantomeno Contini sembrano averne raccolto l’eredità: la Quartu naufragata nel caso Is Arenas è una città che sta tornando ad essere ingiallita.
 Ma il nuovo attivismo di Milia ci serve ad affrontare un altro aspetto: la politica sarda ha urgente bisogno di personaggi di spessore, che sappiano unire e dividere, che facciano parlare di sé attraverso atti concreti. Non sembra appassionante la corsa delle primarie, il Pd a tutti i livelli non ha candidati in grado di catalizzare davvero il cambiamento che la Sardegna richiede.

Nel centrodestra invece spuntano le solite divisioni (come quelle tra Pili e Cappellacci) ma soprattutto le solite facce, che non sono quasi mai giovani.   Tenetevi forte, perché da oggi col ritorno dalle ferie parte ufficialmente la campagna per le regionali. E vedremo politici di nuovo super gentili, un sorriso per tutti, e aspiranti candidati correre qua e là, dentro e fuori dalle segreterie di partito. Non è ancora tempo di stampare i santini, ma già va in onda il caos: non c’è neanche un candidato certo alla presidenza, Cappellacci può essere considerato un quasi-candidato ma si è proposto persino Emilio Floris. Tra correnti e correntine, c’è Michela Murgia che prepara birrette e la Barracciu forse pentita dalle foto di “su strexiu”. Nel frattempo occhio ai grillini: un candidato in stile Mario Puddu potrebbe clamorosamente vincere le regionali, specie se nel frattempo come è ormai certo naufragherà il governo Letta delle larghe intese. Allora torniamo al Poetto, dove un Milia in versione runner incrocia i suoi sostenitori e quasi se ne sorprende.  Non sarà che vent’anni fa la politica era migliore di oggi?


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