Graziano Milia non torna indietro, nemmeno di mezzo passo, sulla nuova ordinanza contro la malamovida che spegne la musica al Poetto, per tutta l’estate, a mezzanotte in settimana e all’1 nei weekend. I gestori dei chioschi non sono d’accordo con le nuove regole, c’è chi prevede un’emorragia di presenze turistiche a vantaggio di altre località nemmeno troppo distanti dalla terza città della Sardegna, come Villasimius o Chia, e chi suggerisce di tenere la musica sino alle tre del mattino, sennò il gioco non varrebbe la candela. Ma il primo cittadino di Quartu tira dritto: “L’ordinanza è stata un provvedimento annunciato, dovuto e inevitabile, che consente alle attività imprenditoriali di operare e di farlo nel rispetto di tutti e di un territorio particolarmente delicato, per noi”. Il Poetto va “usato bene” e non “depredato o distrutto. Si è trovata la giusta via di mezzo, da parte mia c’è la più grande disponibilità a dialogare con tutti, lo farò come l’ho fatto in passato con risultati non soddisfacenti”. Milia è netto: l’atteggiamento che bisogna utilizzare per il lungomare dev’essere “parsimonioso e più moderato. Ragioniamo tutti quanti assieme sul Poetto, c’è un progetto di svariati milioni per il compendio”.
Un progetto nettamente diverso “dalla visione della riviera romagnola, Rimini o altre parti. Su questo bisogna ragionare con intelligenza, senza affidarsi all’improvvisazione di qualche passante che ha la mente ottenebrata, come dice Umberto Eco, da una frequentazione eccessiva di Google”. Graziano Milia si riferisce, per il progetto milionario, al Poetto quartese identico a quello di Cagliari, con corsie per ciclisti e runner e senz’auto. E annuncia: “Il provvedimento”, cioè l’ordinanza contro la malamovida, “lo estenderemo presto ad altre aree. Lo faremo attraverso un regolamento che arriverà, nei prossimi giorni, in Consiglio comunale”.