Migranti tra macchine da cucire, aghi e fili a Quartu: “Anche così si fa buona accoglienza”

Elisabetta Dessì, psicologa 35enne quartese, è la promotrice dell’iniziativa “Cuciamo l’accoglienza”, quattro mesi per far imparare a un gruppo di richiedenti asilo i trucchi base del taglio e cucito: “Sto cercando i partecipanti nei centri d’accoglienza, i vestiti realizzati saranno venduti e una parte dei soldi andrà a loro. I commenti negativi? Io penso a continuare a fare del bene e accogliere”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA. Vi piace l’idea?


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Ago e filo per promuovere l’integrazione dei migranti: si chiama “Cuciamo l’accoglienza” il progetto imbastito da Elisabetta Dessì, giovane quartese. Trentacinque anni, psicologa, “dopo un ano di formazione tra Cagliari e Roma ho trovato lavoro in un centro di accoglienza”. Un mese fa ha creato un’associazione, “La Matrioska”, e come primo evento ha pensato di organizzare una raccolta fondi “di 7500 euro” per acquistare macchine da cucire, taglia e cuci e tutto l’occorrente per la sede”. La Dessì spiega che “l’obbiettivo è di far partire il corso entro la primavera. I partecipanti saranno tre richiedenti asilo che devo ancora individuare, sto chiedendo in vari centri di accoglienza e Sprar se c’è qualcuno interessato. Dovranno imparare a cucire, in quattro mesi, un pantalone, una gonna, un vestito o una casacca. I loro manufatti saranno poi venduti per sostenere l’associazione e anche i partecipanti, per puntare a favorire un riscatto sociale ed un’autonomia delle persone”.
Non solo migranti, però, il sogno della psicologa è quello di “aiutare le persone svantaggiate socialmente o psicologicamente”. Quello dei richiedenti asilo “è un progetto pilota, la sede è ancora piccola e non è ancora possibile accogliere diverse tipologie di ospiti”. Casteddu Online ha già scritto un pezzo di presentazione del progetto e non tutti i commenti sono stati positivi: “A me interessa fare del bene, sono per l’accoglienza delle persone”, afferma la direttrice della neonata associazione, “sono fiera di ciò che faccio, con amore e passione. L’unico augurio è poter crescere e continuare a fare questo lavoro con passione”.


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