Miglio in Consiglio: “Il vero significato delle parole del Papa”

Incontro in consiglio regionale, a due anni dalla visita di papa Francesco in Sardegna


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

“A due anni di distanza dalla visita in Sardegna e a conclusione del viaggio in America Latina, comprendiamo meglio il profondo significato della parole di Papa Francesco”.

Lo ha dichiarato l’Arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, intervenendo ad un incontro organizzato in Consiglio regionale dai Crecom di Piemonte e Sardegna sui contenuti ed il linguaggio della comunicazione del Papa, in cui è stato presentato un Dvd dal titolo “Le parole di Papa Francesco, realizzato dal presidente del Corecom Piemonte Bruno Geraci.

Monsignor Miglio, ripercorrendo l’intervento sul lavoro pronunciato dal Santo Padre a Cagliari, ha sottolineato in particolare “la sua grande capacità di cogliere la protesta della gente comune e trasformarla in preghiera; un passaggio che, in qualche modo, rilancia l’attualità di molte parti della Bibbia”. In America Latina, ha proseguito l’Arcivescovo di Cagliari, “il Papa non ha usato parole consolatorie o generiche esortazioni, è entrato dentro i fatti più importanti dell’economia internazionale insistendo sulla continuità fra l’insegnamento della dottrina sociale della Chiesa e le esigenze di cambiamento espresse da tante comunità (soprattutto quelle più marginali), per un mondo in cui la persona non sia schiacciata dai meccanismi dell’economia e della finanza”. Bruno Geraci, autore del Dvd “Le parole di Papa Francesco” in cui i riferimento al problema del lavoro sono tratti dalla visita del Pontefice in Sardegna, si è poi soffermato sulla originalità della comunicazione di Francesco, “che ha scelto la parola come mezzo, pronunciando anche in modo ricorrente termini quasi dimenticati, come il pianto o la dignità, ma riproponendoli in modo completamente nuovo: queste parole sono rivolte alla persone con una semplicità francescana ma, assieme al tono della voce ed alla solennità delle pause arrivano prima al cuore che al cervello”. In questo, ha detto ancora Geraci, “c’è una analogia ma anche una differenza fra la comunicazione di Francesco e quella di un altro grandissimo Papa, come Giovanni Paolo II°, sempre in grado di trasmettere il suo pensiero in maniera molto efficace e diretta. Woytila però, ha precisato Geraci, “parlava al mondo con un linguaggio di tale forza che, come sappiamo, ha rappresentato un contributo determinante per abbattere la cortina di ferro ed il muro di Berlino; Francesco, usando a volte le stesse parole di Gesù nei Vangeli, privilegia le persone ed il loro rapporto con Dio, come nell’ultima enciclica che inquadra il ruolo dell’uomo nell’universo in una cornice ecologica della terra e dell’anima”.


In questo articolo: