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Allontanata da un negozio perché non fa acquisti. Protagonista di una più che spiacevole quanto assurda vicenda è Natascia, una ragazza cagliaritana di 46 anni, disabile. A raccontare il grave episodio, sua sorella Valeria M.
“Natascia è affetta da una rara malattia genetica- spiega – le sue passioni sono la musica e le passeggiate per negozi dove viene attratta da luci, specchi e colori. A Cagliari la conoscono tutti e la chiamano addirittura per nome. Grazie alla Legge 162 le viene garantita la presenza di un’assistente per due ore al giorno che lei occupa passeggiando per la città”.
Questa mattina Natascia faceva la sua consueta passeggiata con l’assistente, si trovavano in un noto centro commerciale cagliaritano quando in un punto vendita una commessa, secondo quanto racconta Valeria, le avrebbe invitate ad uscire fuori e non farvi più ingresso. Al motivo di questa assurda richiesta la commessa avrebbe risposto che “subiscono rimproveri dall’azienda se le vendite sono inferiori agli ingressi”.
“Con quale diritto? Io posso entrare e decidere se acquistare o meno, non sono obbligata” denuncia “se mia sorella non fosse stata disabile, avrebbero avuto per lei lo stesso trattamento? Non credo. Sconvolta per l’accaduto e decisa a combattere questa ennesima forma di discriminazione nei confronti dei più indifesi, sto contattando varie associazioni sociali presenti nel territorio per organizzare una giornata davanti al negozio in questione per offrire alle commesse uno schiaffo morale e motivo di riflessione, che probabilmente vale più di cento avvocati”.
E purtroppo non sarebbe la prima volta, dice Valeria: “Siamo stanchi di subire queste discriminazioni. Ci succede anche chiesa: mi chiedono perché la porti se non capisce? A mia sorella piace tanto quel luogo di silenzi, le piacciono i canti e le musiche sacre. Ma purtroppo capita dappertutto, anche al panificio. Pensano che lei perché disabile non capisca. Adesso basta, non possiamo più tollerare questo tipo di discriminazioni.”