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di Vanessa Usai
Un progetto di metropolitana leggera che non contempla alcuno studio preliminare, né sul numero di passeggeri trasportati, né sui tempi di percorrenza, con un percorso attraverso il quale si impiegherebbero due ore per arrivare da Quartu a piazza Matteotti. Per Massimo Zedda, “quello dell’Arst è solo un trucco per salvare se stesso e fagocitare il Ctm, per poi poter dire che hanno deciso i sindaci e il rischio è quello di perdere 120 milioni di euro, ma poiché è impossibile rientrare nei tempi entro il 2019, alla fine l’Arst utilizzerà quei soldi per comprare pullman”.
Accuse al vetriolo, che il sindaco metropolitano ha espresso duramente nell’ambito della Conferenza dei sindaci di ieri a Palazzo Viceregio, sollecitata su richiesta dei primi cittadini della Città Metropolitana, proprio a seguito delle perplessità espresse da Zedda sul progetto della Regione e su presunte speculazioni.
A mandare ulteriormente su tutte le furie Zedda è l’intervento della vice sindaca di Monserrato, Maristella Lecca, “l’unico Comune che interrompe un clima di dialogo, in totale assenza di stile istituzionale”. La vice sindaca chiede dapprima chiarimenti sulle ‘speculazioni’ paventate dal sindaco. “Penso che la procura della Repubblica legga i giornali la mattina presto, e per mia fortuna i documenti sono stati messi a disposizione dalla stessa Regione”, replica Zedda. Lecca ritiene fuori luogo anche le ‘eccezioni’ sollevate dal sindaco: “La diatriba Arst-Ctm è deviante, il rischio è che si perdano i finanziamenti e propongo pertanto che il sindaco metropolitano chieda un incontro con la Regione e che non venga bloccato il progetto già condiviso con Monserrato, Selargius, Quartucciu e Quartu, perché noi non intendiamo rinunciarci”, afferma la vice sindaca, sostenuta dall’assessore all’Urbanistica Gabriele Asunis. Una richiesta che manda definitivamente in escandescenze il sindaco metropolitano: “Se li incontro è per chiuderli in una stanza, in modo che non ne escano”, replica Zedda, che quindi parte in quarta contro l’unico Comune ancora sostenitore del progetto regionale. “Il sistema di trasporto è un sistema complesso che va valutato in modo scientifico, mentre voi vi siete fatti infinocchiare e avete preso decisioni bilaterali con i dirigenti, senza discussione politica, roba veramente da chiuderli in una stanza e non farli più uscire. Ma questo non è un progetto di Monserrato, è un progetto della Città Metropolitana che deve essere unitario e non dei singoli”. L’intervento di Asunis che lamenta toni ‘poco appropriati’ è la mazzata finale alla diplomazia del sindaco: “Gli unici a non avere alcuno stile istituzionale qui siete voi. Continuate a ragionare solo nei termini dei vostri interessi e il giorno in cui avrete voi bisogno degli altri non troverete la solidarietà di nessuno”, replica furibondo.
Per poi ribadire che non bisogna cadere nel ‘trucco’ della Regione di convocazioni bilaterali, perché l’interlocutore è il sindaco della Città Metropolitana. “Devono discutere con noi di soldi che sono anche nostri, mi devono mettere per iscritto che riescono ad avviare questo progetto per il 2019, ma siccome non sono in grado di farlo useranno i soldi per altro”.
Una posizione che si preannuncia senza compromessi in vista del vertice con Regione e Arst in programma lunedì prossimo. “Io vorrei una pianificazione strategica in sintonia con i numeri e i tempi di trasporto. La Regione dimentica che qui c’è in gioco la mobilità di oltre 400mila abitanti ed è necessario fare squadra, ragionando tutti assieme”, conclude il sindaco. Che a modo suo si scusa, per i toni un po’ sopra le righe, anche con “gli amici” di Monserrato: “Io mi devo sfogare perché altrimenti torno a casa e sono triste – scherza – e so che voi di me apprezzate anche questo”.