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di Vanessa Usai
Il progetto Regione-Arst sulla nuova metropolitana di superficie è da rivedere, perché non c’è stata la necessaria concertazione né una visione condivisa dei tracciati con i 17 Comuni che fanno parte della Città Metropolitana di Cagliari, tutti interessati a un sistema dei trasporti più efficiente per i propri cittadini. La posizione è emersa unanime nell’ambito della Conferenza Metropolitana di ieri a Palazzo Viceregio, sollecitata proprio dai sindaci a seguito delle perplessità recentemente espresse dal primo cittadino metropolitano, Massimo Zedda, sul progetto Arst e su presunte speculazioni. Tutti concordi tranne uno: solo Monserrato preme affinché non venga affossata la road map già tracciata dalla Regione, e mette in guardia contro il rischio di buttare all’area i 120 milioni di euro già stanziati, qualora il piano non sia avviato entro il 2019.
Al centro della discussione vi è infatti, in primis, la linea della metropolitana che dovrebbe collegare il capoluogo a Monserrato, Selargius, Quartucciu e Quartu. Il primo a prendere la parola è il sindaco di Selargius, Gigi Concu, che esordisce accusando i vertici di viale Trento di non aver mai risposto alle sue richieste di chiarimenti. “In questi anni siamo stati in balia della Regione, non siamo stati noi a tracciare il percorso, mentre il tracciato dovrebbe offrire un servizio cittadini”, afferma Concu. “L’Arst è un’azienda che rispetto, ma come sindaci dobbiamo essere più attenti a quello che fa la Regione, e siamo pronti a ridiscutere il tracciato che ci è stato imposto, ma non ad andarcene a mani vuote”, aggiunge il sindaco.
Sulla stessa linea anche il sindaco di Quartucciu, Pietro Pisu: “Io la chiamo la metro dei pennarelli, perché ognuno si diletta a tracciare percorsi poco verosimili, mentre la metro deve seguire la collettività, non i centri commerciali”, dice Pisu. “La Regione a gennaio ci ha imposto una certa fretta, ma nonostante le criticità nessuno ha dato risposte, e quando ho chiesto un incontro all’assessore ai Trasporti Careddu mi è stato risposto che ormai era già tutto deciso”, rivela il sindaco. Secondo Pisu sarebbe auspicabile un percorso integrato ferro-gomma, che riduca i tempi di percorrenza.
Anche l’intervento dell’assessore all’Urbanistica di Monserrato, Gabriele Asunis, è molto tecnico, circostanziato e inizialmente di toni moderati: “Giusto ridiscutere, ma non lasciamo trascorrere altro tempo”, sostiene Asunis, che concorda anche sulla necessità di una gestione dei trasporti in capo a un unico soggetto, che l’assessore identifica nel Ctm “in quanto già fornisce un servizio ottimale”. Senonché, ad accendere gli animi, interviene la vice sindaca Maristella Lecca, che chiede spiegazioni al sindaco Zedda sulle ‘eccezioni’ e sulle ‘speculazioni’ paventate dal primo cittadino metropolitano. “Il Comune di Cagliari non aveva mai sollevato nessuna eccezione finora, eppure era presente alle riunioni. Quali sono le speculazioni di cui ha parlato?”, domanda Lecca, accusando anche Zedda di non fare gli interessi della Città Metropolitana, ma della città di Cagliari. “Sono l’unico sindaco metropolitano in Italia ad aver distribuito i soldi tra tutti i sindaci, e mi basterebbe una firma per destinarli interamente a Cagliari – replica Zedda – mentre sulle speculazioni, penso che la procura della Repubblica legga i giornali la mattina presto, e i documenti per mia fortuna sono stati messi a disposizione dalla stessa Regione”.
E’ assente il sindaco di Quartu, Stefano Delunas, ma al suo posto interviene l’assessore Piero Piccoi, che punta dritto alla sostanza: “Evidenziate le criticità del progetto Arst, cerchiamo di capire se c’è un tracciato condiviso da tutti noi”. Ed è proprio questo l’intento del tavolo tecnico in programma lunedì in viale Trento, nell’ambito del quale Selargius, Monserrato, Quartucciu, Quartu e il sindaco metropolitano incontreranno i vertici regionali, nel tentativo di trovare una linea condivisa e l’udienza che finora, a quanto sembra, era stata negata.