Metro, tutti i dubbi: “Troppo tempo per Quartu e il Poetto resta fuori”

Metropolitana di superficie, il caso in Regione. Agus, Progressisti sardi: “Non capisco come sia possibile immaginare un tragitto tra Cagliari e Quartu, più lungo, più tortuoso e più lento di qualunque percorso oggi possibile con l’auto privata. O con un cavallo”


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Quartu raggiunta in troppo tempo. Poetto e Quartucciu fuori e un collegamento in una zona disabitata e a rischio idrogeologico come quella tra Monserrato e Selargius. Tutti i dubbi sul tracciato previsto per la metropolitana di superficie secondo il consigliere regionale di Campo Progressista Francesco Agus che chiede alla Regione di intervenire per modificare il progetto e adeguarlo alle esigenze dell’area vasta di Cagliari. In primis per risolvere il problema delle 70 mila auto che quotidianamente arrivano in città da viale Marconi.

Secondo Agus la linea esclude il centro abitato del comune di Quartucciu che, “senza una modifica al tracciato, verrebbe toccato dal nuovo percorso di Metrocagliari solo in prossimità del suo centro commerciale. Non capisco”, aggiunge, “che senso abbia concepire un collegamento tra Monserrato e Selargius, tra l’altro con doppio binario, doppi sottoservizi e doppi costi, in una zona scarsamente abitata e per di più a rischio idrogeologico”.

Dubbi anche sull’esclusione nel percorso dell lungomare Poetto che, tra l’altro, è stato riqualificato dall’amministrazione comunale di Cagliari “anche con l’idea di riportare i mezzi su rotaia li dove hanno sferragliato sino al 1973. Infine, “non capisco come sia possibile immaginare un percorso tra Cagliari e Quartu, più lungo, più tortuoso e più lento di qualunque percorso oggi possibile con l’auto privata. O con un cavallo. Pensare a una connessione di oltre 40 minuti tra la seconda e la terza città della Sardegna quotidianamente attraversate da oltre 50mila autovetture significa condannare l’intera opera all’inutilità e all’insostenibilità economica”.
Il consigliere invita la Presidenza della Regione a fare da regista di tutta l’operazione: “Non può limitare il suo ruolo a quello dell’osservatore o del semplice mediatore. I trasporti interni, tra le diverse aree dell’Isola e all’interno delle aree urbane densamente popolate, sono una sfida importante almeno quanto lo sono i trasporti verso il resto del Paese o del continente europeo”.

 


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