Medici russi a scuola di chirurgia mini-invasiva al S,Giovanni di Dio

Nel VIDEO di Sardinia Streaming le cure innovative con il laser e l’inserimento di un “baloon” grazie all’equipe del professor Puxeddu


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Il Botkin City Hospital e la Prima Università Statale di Mosca a scuola dal professor Puxeddu e dal suo team. L’ospedale San Giovanni di Dio, della AOU di Cagliari è uno dei pochi centri che in Italia e in Europa si occupa, in maniera innovativa ed efficace, di curare le patologie neoplastiche e ostruttive della laringe con tecniche conservative e allo stesso tempo innovative. In una parola: una tecnica meno invasiva. Il laser e l’inserimento di un “baloon”  (palloncino a diametro costante), permettono di operare nella laringe e nelle vie respiratorie del paziente in maniera delicata e in perfetta sintonia con l’elasticità del tessuto. Il tutto in circa 15 minuti.

Questa giornata è stata speciale per tre pazienti affette da patologia ostruttiva, ma per la clinica otorinolaringoiatra diretta dal professor Puxeddu (classe 1965), ormai è routine.

A Mosca invece 70 chirurghi guardano al futuro passando da Cagliari. L’isola italiana è stata “scoperta” dai medici russi circa un anno fa che hanno voluto intavolare un percorso di formazione e informazione con la clinica cagliaritana e con il professor Puxeddu e la sua equipe. Come un anno fa, gli interventi sono stati eseguiti in diretta: un sofisticato apparato di telecamere e microfoni ha portato decine di luminari russi nella sala operatoria dell’ospedale cagliaritano. Il professor Puxeddu prima ha spiegato, e poi mostrato in concreto la tecnica e la tipologia di intervento. I colleghi di Mosca, grazie ai professori Merkulov e Ovchinnikov e il traduttore Roman Mushenko (tutti gli interventi sono stati descritti in lingua inglese), hanno seguito e posto domande sulle operazioni che passo dopo passo venivano compiute.

Tutto è andato benissimo, con grande soddisfazione del professor Puxeddu e dei medici russi. “Tutto è filato liscio” – ha dichiarato appena uscito dalla sala operatoria il direttore del reparto di otorinolaringoiatria – “Anzitutto i tre interventi sono stati conclusi positivamente, e i colleghi russi hanno seguito con grande attenzione e posto molteplici domande cui sono seguite le nostre spiegazioni per chiarire ogni dubbio”.

A Mosca vogliono riuscire a compiere gli stessi interventi, ma l’iter non è ancora concluso: “Numerosi scambi telematici (via mail e skype) e soprattutto la presenza di alcuni chirurghi russi qui a Cagliari ha gettato le basi per aprire un nuovo orizzonte medico in Russia, non è escluso che il team sardo sia invitato a Mosca per mostrare di persona le tecniche”.

La grande Russia ha scoperto la piccola Sardegna, oggi un po’ più grande in otorinolaringoiatria grazie alle tecniche e agli studi condotti dai medici dell’Università degli studi di Cagliari.

L.C.

L.C.


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