Medici, ingegneri, negozianti: a Cagliari dilaga la mania orti urbani

Un pomeriggio a Monte Urpinu insieme agli appassionati degli orti urbani:ecco chi sono e come raccontano la loro nuova passione che sta trasformando la zona

Medici, ingegneri, commercianti e anche qualche giovane studente, dilaga a Cagliari la passione per gli orti urbani. In attesa della sperimentazione del progetto comunale nel giardino dell’ex scuola di via Zucca, a Pirri, si parte con piccole aree verdi a Monte Urpinu, in quella che negli anni ’50 era una cava. L’iniziativa privata, dell’associazione “Agricultura, coltiviamo relazioni”, é partita ad agosto e conta già quaranta coltivatori, chiamati “ortigiani”. “L’obiettivo – spiega il presidente dell’associazione, Paolo Erasmo – é quello di recuperare spazi verdi di Cagliari inutilizzati, e allo stesso tempo creare un ambiente di socializzazione diverso dai soliti: qui le persone dialogano tra loro, si conoscono e collaborano”.

L’area é quella ai piedi di Monte Urpinu, con accesso da via Raffa Garzia. Una zona di 10 mila metri quadrati, concessa in comodato d’uso gratuito dall’imprenditore Francesco Dondina, e inutilizzata da anni. Da circa otto mesi l’associazione ha fatto partire il progetto degli orti urbani, destinati alla coltivazione di ortaggi, frutti e fiori ad uso dell’affidatario. I soci, al momento 40,  quotidianamente si recano nell’area per prendersi cura del proprio orto. “Ho sempre avuto la passione – sottolinea soddisfatta Simona, giovane studentessa di Quartu che condivide il suo orto di 25 metri con un amico – Di recente sono stata in India e mi sono avvicinata a un gruppo di donne che coltivavano la terra, poi ho vissuto a Roma dove esiste da tempo questa realtà. Una volta tornata qui ho cercato subito se esistesse qualcosa del genere in zona, ed eccomi qui”. Tra gli ortigiani anche un medico. “Vengo ogni volta che ho un po’ di tempo libero – dice Luisa, medico olistico di Cagliari – Faccio già giardinaggio a casa mia, ma qui é bello perché c’è molta gente entusiasta con cui condividere l’esperienza”. 

Al momento gli orti  nell’ex cava di Monte Urpinu sono circa 30, ciascuno di 25 metri quadrati, oltre ad un’area ricreativa. A carico dei coltivatori urbani solo una quota annuale di 35 euro, mentre l’attrezzatura è in comune. L’obiettivo é quello di allargare il progetto in altre zone di Cagliari, e anche ai più piccoli. “I cagliaritani stanno mostrando molto interesse – sottolinea il presidente dell’associazione, Erasmo – e in futuro cercheremo di ampliare il progetto nelle ex servitù militari dismesse, nonché nelle aziende agricole ormai in utilizzate. Poi, qui nell’ex cava, realizzeremo un orto dei bambini, uno spazio dedicato ai più  piccoli. Ma solo dopo che l’intera area verrà messa in sicurezza”. “Puntiamo sulla realizzazione di orti sinergici – aggiunge il vice presidente dell’associazione, Tore Porta – senza utilizzo di fertilizzanti, un’agricoltura naturale con irrigazione a goccia”.


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