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“Lo sciopero è la nostra risposta alla tua prepotenza”, poche parole ma chiarissime. E’ lo slogan dei dipendenti del punto vendita mediaworld di Cagliari che il 7 maggio incroceranno le braccia insieme ai colleghi dello stivale e sciopereranno contro l’azienda. Sono 330 gli esuberi “strutturali” previsti in tutta Italia dalla multinazionale tedesca, e sette ma potrebbero crescere a 15 quelli del punto vendita di Sestu.
“Non bastano gli utili, le vendite in crescita, la riduzione dei costi e del personale, i contratti di solidarietà ormai l’azienda vuole solo cacciarci tutti! scrivono. Dal canto suo i vertici del colosso dell’elelettronica non ne vogliono sapere di venire incontro ai dipendenti e nell’ultimo incontro tenuto con i sindacati hanno fatto muro: se i lavoratori delle zone in esubero non accetteranno la buona uscita verranno comunicati trasferimenti vincolanti nei negozi su territorio nazionale dove, invece, c’è necessità di personale. O così o così. Continua quindi il braccio di ferro fra l’azienda e i lavoratori.
“L’azienda non ha rispettato l’accordo siglato un anno fa – spiegano in un una nota i sindcati Filcams, Fisascat e Uiltucs- ha messo muro e non vuole più proseguire con i contratti di solidarietà nè concordare un incentivo all’esodo volontario”. La soluzione prospettata dell’azienda è il trasferimento in altri punti vendita sparsi in tutta Italia. Ma i lavoratori non ci stanno. Viene quindi dichiarato lo stato di agitazione con conseguente blocco delle prestazioni straordinarie, supplementari e festive e viene proclamato lo sciopero per il 7 maggio.