Blocco della demolizione e restituzione ai legittimi proprietari delle case di Giancarlo e Lazzarino Porcu, in via del Sale, a Cagliari. Dopo lo sgombero del 23 giugno scorso i residenti di Medau Su Cramu non si arrendono e preparano una petizione da inviare al sindaco Massimo Zedda e all’intero Consiglio comunale, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato che il prossimo 14 luglio dovrà esprimersi sul ricorso presentato dalla famiglia Porcu.
Nella petizione si fa riferimento all’articolo 42 della Costituzione, dove si legge che “la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge”. Poi si ripercorre la vicenda dell’abitazione sgomberata. “E’ stata costruita nel lontano 1983/84 dal padre dei fratelli Porcu, il quale fu assolto dal reato di abuso edilizio nel 1988. Sono state presentate domande di sanatoria (Legge 47/85) nel maggio del 1986 e pagate le oblazioni e da quella data fino a luglio 2014 c’è stato silenzio assoluto da parte dell’amministrazione al riguardo, mentre le tasse comunali sono sempre state pagate e la casa è regolarmente accatastata dal 1985. Lazzarino Porcu è stato condannato nel 1997 per aver costruito la casa nel 1994, mentre tutta la documentazione comunale attesta che la casa esiste da 10 anni prima”. E poi lo sgombero con la forza lo scorso 23 giugno “senza aspettare l’udienza del Consiglio di Stato fissata per il 14 luglio 2015 e i ricorsi in Cassazione”, precisano i residenti. Da allora le due famiglie vivono ospiti da amici, parenti e vicini di casa, con la speranza che i giudici amministrativi diano loro ragione e che il Consiglio comunale, in base alla legge regionale 23 del 1985, definisca la destinazione d’uso degli immobili acquisiti.