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Nella sua vita ha tagliato tantissimi capelli e fatto molte barbe, Mauro De Candia. Sessantacinque anni, di Sanluri, è barbiere “sin da quando avevo tredici anni, erano altri tempi e avevo iniziato come apprendista”. Il suo salone in via Mazzini è sbarrato dallo scorso undici marzo per via dei divieti legati all’emergenza Coronavirus. Oggi, però, il lavoratore ha ricevuto la “sorpresa” della bolletta della luce del suo locale: “Oltre 134 euro per il bimestre marzo-aprile, assurdo. Chi ha acceso un solo interruttore lì negli ultimi venti giorni? La gran parte delle voci di spesa, poi, sono legate alle accise e alle spese degli oneri di sistema”. La sua cassa, da ormai un mese, è vuota, e per lui è impossibile chiedere il bonus di seicento euro o un prestito: “Grazie a Dio sono già pensionato, prendo 860 euro al mese dopo cinquant’anni, e sto anche continuando a lavorare. Ho avuto grosse spese nell’ultimo periodo, l’ultima è stato il registratore di cassa telematico”.
Rispetto a tanti altri lavoratori, De Candia sa di essere “fortunato, il pane non mi manca. Però, ciò che trovo assurdo è che, se c’è questa pandemia legata al Coronavirus, come mai hanno deciso di sospendere il pagamento delle bollette solo in alcune regioni italiane e non ovunque, magari ‘salvando’ tanti over sessantacinque come me?”.