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Ogni giorno esce di casa, indossa giubbotto antiproiettile e tutte le altre protezioni del caso e scorta i furgoni blindati che trasportano soldi qui e lì per la Sardegna. Mattia Colombo, 33enne di Pabillonis, è uno dei tanti vigilantes scesi in piazza a Cagliari per protestare contro un rinnovo del contratto che tarda, ormai da tre anni e mezzo, ad arrivare: “Ho scelto di fare questo lavoro un po’ per passione un po’ perchè sono ‘del campo’, ma 1200 euro al mese di stipendio fanno ridere, sembrano una barzelletta”, afferma, sicuro, Colombo. “Vorrei più tutele, più comprensione e anche un contratto qualificato per il rischio che corro”. Un possibile assalto armato è sempre da mettere in conto, infatti: “Non sai mai quando può capitare e cosa può succedere, puoi anche rimanere ‘rovinato’. La tensione è sempre molto alta, tutti i giorni”. In effetti, sembra difficile dargli torto.
“Quando ho comunicato ai miei genitori il lavoro che avevo iniziato a fare sono rimasti pensierosi e perplessi, soprattutto quando ho detto loro il mio stipendio. Sono sempre sul chi va là, quando faccio gli straordinari e non rientro mi telefonano preoccupati”.