Matteo Fanni ha vent’anni e lavora al mercato civico di San Benedetto a Cagliari. La proposta di M5S e Lega di far fare una mini-naja di sei mesi ai giovani tra i diciotto e i ventidue anni – utile ricordare che si parla di volontariato – lo trova d’accordo: “È una buona proposta che aiuta a crescere con dei doveri, sia lavorativi sia sociali, ma anche morali e fisici”. Insomma, il binomio regole-disciplina “impartiti” dallo Stato per chi è ancora un ragazzo o una ragazza sotto i ventidue anni non gli dispiace per nulla: “Io non ho fatto il militare, tanti miei amici sì e mi hanno raccontato cosa significa. Sono un tipo sportivo, so cosa vuol dire anche il dover adempiere a valori di tipo fisico”.
Ma è giusto che sia, appunto, lo Stato a interessarsi e a prevedere certi percorsi per dover dare ai giovani d’oggi determinati valori morali? “Sì”, risponde secco Fanni. E le famiglie? “Anche loro, c’è molto bisogno di discipline e regole chiare”.